La Rottamazione quinquies è al centro del dibattito politico ed economico, con ben 114 emendamenti presentati in Senato che cercano di trovare un equilibrio tra le esigenze dello Stato e quelle dei contribuenti. Le proposte riflettono le diverse sensibilità delle forze politiche, che mirano a rendere la sanatoria più efficace e accessibile per chi è in reale difficoltà.
Le divergenze politiche e i correttivi
Il governo, attraverso il viceministro Maurizio Leo, ha ribadito la necessità di coniugare la tutela dei cittadini con la sostenibilità dei conti pubblici. La sfida è creare una misura selettiva, che offra una boccata d’ossigeno a chi è in affanno, senza premiare i “furbetti” che hanno già usufruito delle sanatorie senza rispettare i pagamenti.
In questo contesto, ogni emendamento mira a modellare la rottamazione per renderla più flessibile e mirata.
Le proposte dei partiti
Forza Italia propone di estendere i benefici alle cartelle esattoriali notificate fino al 2023.
Il Partito Democratico punta a ridurre drasticamente il numero di rate e a circoscrivere i vantaggi solo a chi ha comprovate difficoltà economiche.
La Lega propone una rateizzazione decennale senza interessi e con una maggiore tolleranza sui mancati pagamenti, permettendo ai contribuenti di non perdere i benefici in caso di piccole difficoltà.
Verso un compromesso
Le varie proposte dimostrano la volontà del Parlamento di trovare un compromesso. Si cerca di bilanciare il bisogno di liquidità dello Stato con l’esigenza di alleggerire il carico fiscale sui cittadini, garantendo a chi è in difficoltà di non cadere in una situazione di insolvenza irreversibile. Le prossime settimane saranno decisive per capire quale sarà la formula finale che armonizzerà le diverse posizioni.