Ragusa – L’Università di Catania rinnova la propria rappresentanza sul territorio ibleo. A margine della cerimonia informale di insediamento, il nuovo rettore del Siciliae Studium Generale, Enrico Foti, ha infatti assegnato alcune importanti deleghe, due di queste in particolare riguardano proprio la Struttura didattica speciale di Ragusa, a cui afferiscono i corsi di laurea in Mediazione linguistica e interculturale (Disum), Management delle imprese per l’economia sostenibile (Dei), Gestione dei sistemi produttivi agrari mediterranei (Di3A), Scienze motorie (Biometec) e il corso magistrale in Scienze linguistiche per l’intercultura e la formazione (Disum).
Il rettore ha quindi conferito la delega alla presidenza della Sds di Ragusa al prof. Fabrizio Impellizzeri, ordinario di Letteratura francese, fondatore e direttore del Centro di ricerca interuniversitario Visages – Variazioni e ibridismi delle scritture autobiografiche nelle letterature di lingua francese. Fra le altre attività, il prof. Impellizzeri vanta una collaborazione con il Centro di Ricerca ÉcriSoi – Centre de Recherche sur les écritures de soi – dell’Università di Paris Sorbonne, ed è vicedirettore della rivista “Illuminazioni. Rivista di Lingua, Letteratura e Comunicazione”.
Ad affiancare il presidente, con delega ai Rapporti con il territorio ragusano, il rettore Foti ha designato il prof. Santo Burgio, docente di Storia della Filosofia, pioniere in Italia degli studi sulla filosofia africana e già presidente della Sds iblea dal 2016 al 2022, con esperienze significative nell’ambito delle relazioni istituzionali tra l’Università di Catania e gli enti locali.
Le due deleghe, in linea con il programma rettorale, mirano a ricostruire e rafforzare i rapporti strategici tra l’Ateneo catanese e il territorio ibleo, con l’obiettivo di ampliare e migliorare l’offerta formativa e i servizi per gli studenti. Accanto a un ventaglio di corsi di studio qualificanti e indispensabili per affrontare le sfide del mondo contemporaneo, la nuova amministrazione universitaria intende aprire sempre di più le proprie porte alla comunità ragusana, promuovendo un dialogo culturale e civile proficuo e mantenendo l’impegno di offrire ai giovani l’opportunità di “studiare e lavorare in Sicilia”.