Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha respinto in modo categorico la proposta di consentire all’Agenzia delle Entrate l’accesso diretto ai dati dei conti correnti per velocizzare la riscossione dei debiti fiscali. La sua posizione è chiara: “Rimarrà una proposta, non credo proprio che ci siano le condizioni per fare una roba del genere”.
La misura, contenuta in una relazione della Commissione tecnica sulla riscossione, mirava a creare un sistema di controllo costante per avviare pignoramenti mirati. Tuttavia, Giorgetti ha liquidato l’idea definendola una “vecchia proposta” destinata a rimanere tale.
Le altre ipotesi sul tavolo
Se sul “Grande Fratello” fiscale il ministro ha posto un veto, il dibattito rimane aperto su altre proposte in vista della Manovra 2026. La relazione della Commissione tecnica suggerisce un maxi-stralcio dei crediti inesigibili, pari a circa 408 miliardi di euro, accumulati nel tempo. Si tratta di debiti riferiti a persone decedute, società fallite o crediti prescritti, che gravano sul bilancio dello Stato. Resta però da capire se l’operazione sarà attuata e con quali modalità.
Rottamazione-quinquies in fase di valutazione
Altro tema caldo è la Rottamazione-quinquies. La nuova edizione della sanatoria, che riguarderebbe le cartelle esigibili affidate all’agente di riscossione fino al 2023, permetterebbe di saldare il debito originale usufruendo di uno sconto su sanzioni e interessi.
Anche su questo punto, Giorgetti ha mostrato cautela. Pur non escludendo la misura, ha invitato alla prudenza, sottolineando l’importanza di salvaguardare i conti pubblici. A differenza dello stralcio, la rottamazione si applica a debiti ancora recuperabili e l’esecutivo sta valutando attentamente come procedere per evitare i problemi riscontrati nelle edizioni precedenti.