Ragusa – Il cuore della città, di Ragusa si è riempita oggi di bandiere e voci solidali per rispondere all’appello nazionale della CGIL in sostegno della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale che porta aiuti e solidarietà a Gaza. L’iniziativa, promossa in contemporanea in tante piazze italiane, ha visto a Ragusa un presidio partecipato davanti alla Prefettura, in piazza Poste, con interventi, testimonianze e un forte messaggio di pace. “Abbiamo scelto di scendere in piazza – ha dichiarato Giuseppe Roccuzzo, segretario provinciale della CGIL – perché non possiamo restare in silenzio di fronte a una carestia imposta che colpisce i bambini di Gaza.
La fame usata come arma di guerra è la più crudele delle barbarie. Oggi da Ragusa, insieme alle altre piazze italiane, chiediamo con forza il cessate il fuoco immediato, la fine dell’assedio e il rispetto del diritto internazionale. La pace non è un’utopia: è l’unica strada possibile”. La manifestazione ragusana si inserisce nella mobilitazione nazionale della CGIL “Fermiamo la barbarie”, che ha portato migliaia di persone in tante città italiane per ribadire tre richieste precise: cessate il fuoco immediato; fine delle restrizioni agli aiuti umanitari; protezione dei civili, a partire da bambine e bambini. Non possiamo più accettare che vengano uccisi impunemente bambini, donne, operatori umanitari, sanitari e giornalisti e che continui la distruzione delle infrastrutture civili rimaste, a partire da ospedali e scuole» ha proseguito il sindacato.
Nel corso del presidio si sono susseguiti interventi di attivisti, rappresentanti sindacali e associazioni del territorio. Nello specifico tra gli altri, Sonia Iacono di Assostampa che ha evidenziato come i giornalisti pur di garantire il diritto di cronaca mettano a rischio la propria vita, ed ancora rappresentanti del Pd, lista spiga, Cinque stelle, alleanza Verdi e sinistra, liberi cittadini. A chiudere la manifestazione è stata Elisa Camellini, segretaria regionale Filcams CGIL Sicilia, che ha ricordato come “non esista giustificazione possibile all’uso della fame e della guerra come strumenti politici. La società civile ha il dovere di alzare la voce”. La CGIL di Ragusa ringrazia tutta la cittadinanza che oggi ha partecipato a Ragusa alla giornata nazionale di mobilitazione: “Unirsi a noi – ha concluso Roccuzzo – ha permesso di alzare la voce per chi non può farlo. Gaza e i suoi bambini hanno diritto alla pace, alla dignità e a un futuro”.