Ragusa – “West Nile. proteggersi è semplice: basta informarsi”. E’ quanto si legge in un post con foto informative pubblicato sulla pagina sacial dell’Asp di Ragusa. A corredo delle foto informative si legge: “Non serve allarmarsi, ma essere consapevoli: la West Nile Disease è una malattia trasmessa dalle zanzare che può circolare anche alle nostre latitudini. La prevenzione è la strategia più efficace: piccoli accorgimenti quotidiani possono fare la differenza”.
Non c’è motivo di allarmarsi, ma è importante essere informati. La malattia del Nilo occidentale (nota anche come West Nile Disease) è una patologia virale trasmessa dalle zanzare che può essere presente anche in Italia. La prevenzione è la strategia più efficace e si basa su semplici accorgimenti quotidiani per proteggere se stessi e la propria comunità.
Come proteggersi
Il virus viene trasmesso attraverso la puntura di zanzare, in particolare del genere Culex. Per ridurre il rischio di infezione, è sufficiente seguire alcune semplici indicazioni:
- Evitare i ristagni d’acqua: le zanzare depongono le uova in piccole pozze d’acqua. È essenziale svuotare regolarmente sottovasi, secchi e altri contenitori che potrebbero raccogliere acqua.
- Installare zanzariere: proteggere porte e finestre con zanzariere è uno dei metodi più efficaci per tenere fuori gli insetti.
- Utilizzare repellenti: durante le ore serali e notturne, quando le zanzare sono più attive, è consigliabile applicare repellenti sulla pelle e sugli indumenti.
- Indossare abiti protettivi: coprire braccia e gambe con vestiti a maniche lunghe e pantaloni può ridurre le punture.
- Trattare le aree a rischio: in aree dove le zanzare sono particolarmente presenti, si possono utilizzare insetticidi o larvicidi, seguendo sempre le istruzioni delle autorità sanitarie locali.
- Rimanere informati e adottare queste semplici misure di prevenzione può contribuire a ridurre il rischio di diffusione del virus.
Incubazione e sintomi
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.