Il Governo sta valutando l’introduzione di una Rottamazione Quinquies con regole più rigide. L’obiettivo è escludere i “rottamatori seriali”, ovvero coloro che in passato hanno sfruttato le sanatorie per bloccare pignoramenti e fermi amministrativi, senza poi saldare i debiti. La misura, in discussione, mira a contrastare la crescente mole di crediti inesigibili, che secondo l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha raggiunto quasi 1.280 miliardi di euro.
Un magazzino di debiti in continua crescita
Gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione mostrano un quadro allarmante: il magazzino dei debiti in attesa di riscossione continua a crescere. Il direttore Vincenzo Carbone ha sottolineato che circa il 60% dei contribuenti con debiti è “recidivo” in almeno dieci diverse annualità. Questo fenomeno di “elevata recidività” rappresenta uno dei principali ostacoli alla riduzione del magazzino, con una bassa percentuale di atti regolarizzati dopo la notifica.
I dubbi sulle precedenti sanatorie
Le rottamazioni passate non sono riuscite a incidere in modo significativo sul problema, e la nuova proposta, che consente di saltare fino a sette rate, ha già sollevato perplessità da parte dell’Agenzia delle Entrate, della Corte dei Conti e del Ministero dell’Economia. Il timore è che un meccanismo troppo flessibile possa essere usato in modo strumentale dai debitori, aumentando i già alti tassi di decadenza.
Le possibili novità in arrivo
Per ovviare a questi problemi, il Governo starebbe studiando un piano mirato per la prossima Manovra. L’intenzione è quella di agevolare i contribuenti con la concreta intenzione di saldare i conti, introducendo un meccanismo di esclusione per chi ha già approfittato in modo strumentale delle precedenti rottamazioni.
Le principali novità sul tavolo includono:
- Anticipo obbligatorio: Per i debiti superiori ai 50.000 euro, potrebbe essere richiesto un anticipo del 5% per dimostrare l’impegno a pagare.
- Sgravi mirati: Sulle somme consistenti, potrebbero essere previsti sconti su sanzioni e interessi.
- Cancellazione delle “micro-inadempienze”: L’annullamento automatico delle cartelle di importo minore (sotto i 1.000 o 5.000 euro) potrebbe essere un’opzione per sgravare l’amministrazione da costi di gestione.
- Maxi-piano di rateizzazione: Potrebbe essere introdotto un piano di pagamento fino a 120 rate mensili, pari a 10 anni, per rendere il rientro più sostenibile.
L’obiettivo è creare un sistema che sia allo stesso tempo tollerante con chi si trova in difficoltà e rigoroso con chi abusa delle agevolazioni.