La nuova Rottamazione Quinquies, che dovrebbe essere inclusa nella Legge di Bilancio 2026, si annuncia come un provvedimento selettivo. L’obiettivo del governo è di aprirla solo ai contribuenti “credibili”, escludendo i “rottamatori seriali” che in passato hanno usato le sanatorie per bloccare pignoramenti e fermi amministrativi senza mai saldare i conti.
Un magazzino fiscale affollato da recidivi
I dati dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione sono chiari: il debito residuo supera i 1.279,8 miliardi di euro, e di questi il 40% è di difficile recuperabilità. Gran parte del problema è causato da un’elevata recidività: il 60% dei contribuenti con debiti non estinti è recidivo in almeno dieci annualità, e il 77% di chi riceve una nuova cartella era già insolvente nei tre anni precedenti. Solo il 20% degli atti viene regolarizzato tempestivamente.
I nuovi requisiti per accedere
La nuova rottamazione punta a invertire questa tendenza con regole più rigide:
- Esclusione dei recidivi: Chi in passato ha aderito a rottamazioni senza completare i pagamenti non potrà accedere alla nuova misura. L’obiettivo è colpire chi ha usato le sanatorie solo per ottenere una sospensione temporanea delle azioni esecutive.
- Anticipo obbligatorio per grandi debitori: Per i debiti superiori a 50.000 euro, si sta valutando l’introduzione di un anticipo obbligatorio del 5% dell’importo totale. Questo servirà come prova della reale intenzione del contribuente di saldare il debito. Per questi grandi debitori sono previsti anche sgravi su sanzioni e interessi.
- Maxi-rateizzazione: Per chi rispetta i requisiti, la rottamazione quinquies offrirà un piano di rientro fino a 10 anni (120 rate mensili), con un’ampia tolleranza fino a 8 rate non consecutive prima della perdita del beneficio.
- Cancellazione per i debiti minori: Per le cartelle più esigue, si sta valutando un saldo e stralcio con cancellazione automatica per importi fino a 5.000 euro.
La bozza del provvedimento potrebbe essere pronta già a settembre 2025, con le adesioni attese tra gennaio e aprile 2026. I primi pagamenti potrebbero partire da giugno 2026. L’obiettivo del governo è chiaro: aiutare chi ha la volontà, ma non le risorse, per onorare il debito, tagliando fuori i “furbetti”.