La Legge di Bilancio 2026 si preannuncia come un momento cruciale per il fisco italiano. Tra le misure più attese, spicca la Rottamazione Quinquies, che secondo le prime indiscrezioni si articolerà su un meccanismo a due binari per aiutare cittadini e imprese a sanare i propri debiti fiscali.
La proposta, spinta da alcune forze di maggioranza, mira a recuperare risorse per lo Stato e a offrire una via d’uscita a milioni di contribuenti. La bozza del provvedimento è attesa per l’inizio di settembre.
Rottamazione quinquies: saldo e stralcio per i piccoli debiti
Per i contribuenti con debiti inferiori ai 5.000 euro, la proposta prevede un saldo e stralcio integrale. Questa misura, già adottata in passato, sarebbe riservata alle persone fisiche con un ISEE sotto i 30.000 euro e alle imprese in difficoltà economica. Rientrerebbero nella sanatoria tributi locali, multe e contributi previdenziali, purché iscritti a ruolo entro il 31 dicembre 2023.
Maxi-rate e anticipo per i grandi debitori
Per i debiti superiori ai 50.000 euro, si prospetta un piano di rateizzazione straordinario. Il pagamento potrebbe essere dilazionato fino a 10 anni, con un massimo di 120 rate mensili, a scelta tra un piano a rate costanti o crescenti.
Una delle novità più discusse è l’ipotesi di un anticipo obbligatorio del 10% del debito, da versare al momento della domanda. Questa mossa, al vaglio del Ministero dell’Economia, servirebbe a filtrare le richieste e a garantire che chi aderisce sia realmente intenzionato a completare il pagamento.
Requisiti e scadenze
I requisiti per accedere alla rottamazione dovrebbero includere l’aggiornamento dell’ISEE per le persone fisiche e la regolarità fiscale degli ultimi due anni per le imprese. L’adesione sarà possibile per tutti i debiti affidati all’Agente della Riscossione entro la fine del 2023.
La finestra temporale per presentare le domande dovrebbe aprirsi tra ottobre e novembre 2025 e chiudersi indicativamente entro marzo 2026. I primi versamenti sarebbero poi programmati per giugno 2026.
Il provvedimento, se approvato, interesserebbe oltre 12 milioni di contribuenti. Nonostante le perplessità sulla sua equità, il governo punta a incassare una parte dei crediti inesigibili, in una logica di “realismo fiscale”.