Ragusa – Il fiume Irminio, nel Ragusano, è nuovamente sotto i riflettori a causa di gravi problemi di inquinamento. A seguito dei monitoraggi effettuati da Goletta Verde, l’iniziativa di Legambiente per la tutela delle coste italiane, l’acqua alla foce del fiume è risultata compromessa. I circoli provinciali di Legambiente (“Il Carrubo” di Ragusa, “Kiafura” di Scicli, “Sikelion” di Ispica e “Melograno” di Modica) sono intervenuti con una nota stampa congiunta, definendo la situazione non solo grave, ma anche il risultato di una pluridecennale inerzia istituzionale.
Ecco la nota stampa congiunta di Legambiente “Il Carrubo” di Ragusa, “Kiafura” di Scicli, “Sikelion” di Ispica e “Melograno” di Modica:
A seguito della campagna annuale di “Goletta Verde”, l’imbarcazione di Legambiente che viaggia lungo le coste italiane effettuando monitoraggi della qualità delle acque dei mari e dei fiumi, è stata effettuata una rilevazione alla foce del fiume Irminio, le cui acque sono risultate inquinate (indicazione riferita ad una presenza di enterococchi intestinali superiore a 200 UFC/100 ml e-o Escherichia Coli superiore a 500 UFC/100 ml). Come Circoli Legambiente della provincia, questo dato purtroppo non ci sorprende affatto. Già alla fine degli anni 90 una pubblicazione effettuata dal biologo Antonino Duchi, frutto di rilevazioni lungo il corso del fiume, mostrava l’impatto negativo degli scarichi nel fiume. Un impatto confermato dalla Carta Ittica Provinciale, dai campionamenti dell’ARPA effettuati almeno fino al 2017 nonché dai primi dati della Carta Ittica di Bacino dell’Irminio.
Nonostante questa mole di dati e nonostante che vi siano state addirittura morie ittiche sia nell’Irminio sia negli affluenti, praticamente nulla è stato fatto in 30 anni dagli Enti preposti per risolvere tale grave situazione.
Riguardo la situazione, in generale, del fiume Irminio e della gestione delle sue acque, più volte siamo intervenuti per sollecitare un salto di qualità da parte delle istituzioni che hanno la responsabilità sul fiume: l’intervento più recente, la nota del circolo di Legambiente Ragusa “Il Carrubo” del 18 giugno 2025, richiedeva una corretta regolamentazione del flusso idrico dalla diga di S.Rosalia per garantire la presenza di acqua lungo tutto il corso del fiume e la vita e la salute della fauna ittica. A questa richiesta non è stata data
alcuna risposta, e a tutt’oggi il fiume risulta in secca in alcuni tratti.
Chiediamo dunque alle Istituzioni competenti, con priorità stringente:
- L’adozione di una regolamentazione vincolante dei rilasci idrici dalla diga Santa Rosalia;
- Il rispetto del deflusso ecologico del fiume Irminio secondo normativa vigente;
- La trasparenza dei dati relativi ai rilasci e allo stato del fiume;
- La trasparenza sui dati qualitativi delle acque in uscita dal depuratore di Ragusa e sullo stato attuale dei
lavori di riqualificazione in corso; - Controlli approfonditi sulla presenza di eventuali sversamenti illegali da parte di abitazioni o aziende
agricole nel tratto basso del fiume; - L’istituzione di un tavolo di cogestione partecipata tra enti competenti, associazioni ambientaliste e cittadini
attivi.
Se queste proposte verranno tenute in considerazione, molto probabilmente riusciremo ad arrivare al
campionamento della prossima campagna di Goletta Verde con una qualità delle acque migliorata, con
conseguenti benefici per l’ambiente, per la popolazione e per l’immagine del nostro territorio, a forte
vocazione turistica e di grande valore dal punto di vista naturalistico e paesaggistico