Il Decreto Legge n. 92/2025 ha introdotto importanti modifiche all’esonero contributivo per le lavoratrici madri, come precedentemente delineato dalla Legge di Bilancio 2025. Le nuove disposizioni prorogano l’applicazione di queste misure fino al 2026 per le madri con due o più figli (con il più piccolo minore di 10 anni) e addirittura fino al 2027 per quelle con tre o più figli (di cui il più piccolo minore di 18 anni).
Le novità per le madri con due figli
Per l’anno 2025, il Decreto Legge introduce un nuovo sostegno per le lavoratrici madri con due figli. Nello specifico, potranno beneficiarne:
- Lavoratrici madri dipendenti, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico.
- Lavoratrici madri iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie autonome, incluse le casse di previdenza professionali e la gestione separata INPS.
Questo bonus sarà riconosciuto fino al mese in cui il figlio più piccolo compie il decimo anno d’età. L’aiuto consiste in una somma mensile di 40 euro, esente sia ai fini fiscali che contributivi, erogata per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività autonoma. È fondamentale che la lavoratrice abbia un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua, e la somma verrà riconosciuta dall’INPS previa domanda.
Estensione del Bonus per le madri con tre o più figli
Anche le madri con tre o più figli riceveranno la medesima somma di 40 euro mensili. Questa estensione si applica sia alle lavoratrici dipendenti (esclusi i domestici) sia alle lavoratrici madri autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie (casse professionali e gestione separata). Il beneficio è valido fino al mese in cui il figlio più piccolo compie il diciottesimo anno d’età.
Per queste ultime, l’applicazione della misura per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività autonoma è subordinata ad alcune condizioni:
- Le lavoratrici devono essere titolari di un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua.
- Il reddito da lavoro dipendente deve derivare da rapporti a tempo determinato.
- In ogni caso, il bonus spetta per i mesi o frazioni di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività autonoma non coincidenti con periodi di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Modalità di erogazione e importo massimo
Le mensilità spettanti, a decorrere dal 1° gennaio 2025 fino alla mensilità di novembre, saranno corrisposte dall’INPS a dicembre, in un’unica soluzione, contestualmente alla liquidazione della mensilità di dicembre 2025. L’importo massimo del bonus una tantum che potrà essere riconosciuto per l’intero anno è dunque pari a 480 euro.
Esclusioni e chiarimenti attesi
Si rimane in attesa dei chiarimenti e delle istruzioni operative da parte dell’INPS per quanto riguarda le modalità di presentazione delle domande e di corresponsione della nuova misura. È importante notare che dalla fruizione del bonus sono escluse le lavoratrici autonome in regime forfettario.
Per le lavoratrici madri di tre o più figli titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per l’anno 2025 resta in vigore quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (che garantisce un esonero contributivo totale fino a 3.000 euro annui).