Ragusa – Tra le storie che rendono onore alla Sicilia migliore, quella di Sisifo è un esempio raro e prezioso. Un’organizzazione nata dal basso, dalla volontà di costruire una sanità capace di raggiungere le persone là dove vivono e dove spesso le fragilità si sommano al bisogno di attenzione, cura, presenza. A trent’anni dalla nascita del Premio Ragusani nel Mondo, il riconoscimento va quest’anno a chi, giorno dopo giorno, è vicino alle famiglie siciliane attraverso un servizio sanitario essenziale come l’Assistenza Domiciliare Integrata.
Da oltre vent’anni Sisifo rappresenta in Sicilia un punto di riferimento nel settore dell’assistenza domiciliare e delle cure palliative, con oltre 1.300 operatori attivi in tutta la regione e più di un milione di prestazioni annue rivolte a pazienti cronici, anziani e non autosufficienti. Il consorzio ha saputo costruire una rete di servizi che mette la persona al centro, offrendo un’alternativa concreta al ricovero ospedaliero, attraverso un modello di prossimità che valorizza il contesto familiare e migliora la qualità della vita.
A Ragusa, in particolare, Sisifo ha sviluppato una delle sue esperienze più significative grazie alla centrale operativa. Una squadra affiatata e competente che, con passione e rigore, assicura ogni giorno interventi tempestivi, coordinamento professionale e continuità terapeutica. Qui si coniugano efficienza organizzativa, umanità e ascolto: elementi fondamentali per affrontare il delicato equilibrio tra cura e sostegno nei percorsi domiciliari.
Il legame con la provincia iblea è forte anche ai vertici del consorzio. Tra loro anche Roberto Roccuzzo, direttore operativo. Entrambi hanno condiviso un progetto di lungo periodo che ha visto Sisifo crescere e innovarsi, affermandosi come una realtà capace di guardare al futuro senza mai perdere di vista la dimensione umana del prendersi cura.
Con loro, il presidente del Consiglio di Amministrazione Giuseppe Piccolo ha tracciato le linee strategiche che hanno portato il consorzio ad essere oggi il principale erogatore in Sicilia di assistenza domiciliare. Introdotte inoltre tecnologie avanzate per il monitoraggio da remoto, l’integrazione tra discipline cliniche diverse e una formazione continua del personale, rendendo la rete di Sisifo un modello di riferimento nazionale.
Il cuore operativo della centrale di Ragusa è rappresentato da una squadra di professionisti che lavorano con dedizione e rigore: Maurizio Carnazza, direttore tecnico, è garante della qualità clinica e della continuità assistenziale; Salvo Borrelli, coordinatore infermieristico, e Enzo Rizzo, coordinatore fisioterapico, gestiscono il presidio delle professionalità sanitarie sul campo, assicurando tempestività e presenza; Carmela Minioto, assistente sociale, accompagna pazienti e famiglie in un delicato equilibrio tra cura e sostegno umano; e Luisa Roccuzzo, responsabile della centrale, ne rappresenta il motore quotidiano, coordinando flussi, risorse, comunicazione.
In Sisifo, la tecnologia è sempre al servizio della relazione, e ogni intervento si fonda su un’idea chiara: che la sanità migliore è quella che sa essere vicina, accessibile, rispettosa della dignità di chi soffre. È per questo che oggi, nell’ambito della 30esima edizione del Premio Ragusani nel Mondo – in programma il 26 e 27 luglio a Ragusa – si celebra non solo il successo di un’impresa, ma il valore sociale di un’esperienza che ogni giorno migliora concretamente la vita delle persone.
Con la sua presenza quotidiana nelle case dei siciliani, Sisifo rappresenta un’idea avanzata e profondamente umana di sanità pubblica. Un’idea che ha messo radici nel territorio e che oggi, grazie a questo riconoscimento, si fa testimonianza di eccellenza e ispirazione per tutta la comunità.