Con l’arrivo dell’estate e l’irresistibile richiamo del mare, è fondamentale ricordare che anche il momento più rilassante può nascondere insidie. Uno dei pericoli più sottovalutati è la sincope da idrocuzione, un fenomeno potenzialmente letale che si verifica con l’immersione rapida in acqua, soprattutto se fredda.
Cos’è la sindrome da idrocuzione e come funziona?
L’idrocuzione è una sincope da immersione rapida in acqua fredda. Il meccanismo patogenetico si basa su una brusca vasocostrizione che, a sua volta, scatena riflessi neurovegetativi a livello del tronco dell’encefalo. Questi riflessi possono colpire i centri di regolazione cardiaca e respiratoria, portando a un arresto cardiorespiratorio.
Se i centri vitali non vengono compromessi in modo letale, l’improvviso blocco della circolazione e dell’ossigenazione cerebrale causa comunque una sincope con perdita di coscienza. In un ambiente acquatico, ciò può facilmente condurre all’annegamento, specialmente in laghi e fiumi dove la minore salinità dell’acqua non aiuta a sostenere il corpo.
Fattori di rischio e regole fondamentali
L’idrocuzione è favorita da processi digestivi in corso, ma anche da una prolungata esposizione al sole e un’attività fisica intensa. In termini semplici: se hai passato ore al sole, hai mangiato pesante o hai fatto attività fisica intensa, non devi entrare in acqua bruscamente, tantomeno fare tuffi!
Il corpo umano ha una temperatura media di circa 37°C. L’acqua di mare, e ancor più quella di lago o fiume, può facilmente scendere al di sotto dei 20°C, a volte anche a 18°C. Questo sbalzo termico improvviso provoca un “sovrastimolo” al cervello, che può portare a un vero e proprio “shutdown” del sistema nervoso, bloccando la respirazione e causando lo svenimento.
Sintomi e Prevenzione: Salvare Vite è Possibile
La sindrome da idrocuzione è particolarmente insidiosa perché può essere rapida e completamente asintomatica. Tuttavia, spesso si possono riconoscere alcuni sintomi premonitori:
- Ronzii alle orecchie
- Nausea
- Affaticamento
- Senso di freddo improvviso
- Riduzione del campo visivo
Conoscere questi segnali è fondamentale per la prevenzione. La regola d’oro è sempre la stessa: bagnarsi con calma e gradualmente. Prima di immergerti completamente, bagna gradualmente diverse parti del corpo – come polsi, addome, petto e nuca – per almeno un paio di minuti. Questo permette al corpo di adattarsi alla temperatura dell’acqua, riducendo drasticamente il rischio di idrocuzione.
In caso di sospetta idrocuzione, è importante chiamare immediatamente i soccorsi e, se possibile, allontanare la persona dall’acqua e coprirla per evitare ulteriori perdite di calore, mantenendo la calma e fornendo supporto psicologico.
Ecco alcuni passi da seguire in caso di sindrome da idrocuzione:
- 1. Allontanare la persona dall’acqua: se la persona è in acqua, è fondamentale portarla fuori da essa per evitare ulteriori rischi di annegamento.
- 2. Valutare lo stato di coscienza: verificare se la persona è cosciente e reattiva. Se non risponde, chiamare immediatamente il 118 e seguire le istruzioni dell’operatore, che potrebbe suggerire di praticare la rianimazione cardiopolmonare (RCP).
- 3. Controllare la respirazione e il polso: se la persona è cosciente, verificare la sua respirazione e il polso. Se respira, aiutarla a sedersi o sdraiarsi in una posizione comoda.
- 4. Coprire la persona: avvolgere la persona con un telo, una coperta o qualsiasi indumento disponibile per evitare la dispersione di calore e mantenere il calore corporeo.
- 5. Non somministrare liquidi o cibo: evitare di dare da bere o mangiare alla persona, soprattutto se non è completamente cosciente.
- 6. Mantenere la calma: rassicurare la persona e cercare di mantenere la calma, sia per sé stessi che per la persona coinvolta.
- 7. Attendere l’arrivo dei soccorsi: seguire le istruzioni del personale medico e fornire tutte le informazioni utili sull’accaduto.
La prevenzione e la consapevolezza possono salvare molte vite quest’estate. (Fonte: cardiologiaoggi.com)