La nuova edizione della sanatoria fiscale, la Rottamazione-quinquies, continua a prendere forma tra le ipotesi al vaglio del Ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Il dibattito in Senato ha fatto emergere due importanti novità studiate dai tecnici: l’introduzione di un acconto iniziale ridotto al 5% del debito e una dilazione complessiva che potrebbe fermarsi a nove anni.
Il percorso della nuova “pace fiscale 2025” resta però complesso e dipendente dalle risorse che saranno stanziate nella prossima Legge di Bilancio.
Acconto più leggero per favorire l’adesione
Una delle debolezze delle precedenti rottamazioni era l’elevato importo delle prime rate, che spesso portava molti contribuenti ad abbandonare subito il piano. Per superare questo ostacolo, si ipotizza l’introduzione di un “ticket d’ingresso” simbolico, corrispondente a circa il 5% del debito totale.
Questa cifra iniziale più contenuta renderebbe l’accesso alla rottamazione più agevole. Anche la durata complessiva della dilazione è in discussione: sebbene la proposta iniziale del relatore Alberto Gusmeroli prevedesse 120 rate (dieci anni), i tecnici sembrano propendere per un orizzonte più breve, compreso tra otto e nove anni, per garantire una maggiore sostenibilità finanziaria. L’obiettivo è mantenere l’importo delle rate costante e più gestibile per il contribuente.
Fari puntati sui “recidivi”
Un altro nodo centrale riguarda la necessità di introdurre criteri più selettivi per l’accesso, in particolare nei confronti dei cosiddetti “recidivi”. Si tratta di quei contribuenti che hanno accumulato più cartelle esattoriali senza regolarizzare la propria posizione negli anni.
Il relatore in Commissione Finanze, Massimo Garavaglia, ha sottolineato che è fondamentale distinguere tra chi ha avuto reali difficoltà finanziarie e chi invece ha mostrato un mancato rispetto sistematico delle regole. L’intenzione è evitare che la nuova sanatoria venga percepita come un’opportunità per chi non ha mai onorato gli impegni, indirizzando il beneficio a chi ne ha effettivamente bisogno.
Tutte le ipotesi in campo, come ribadito da Garavaglia, sono strettamente vincolate al budget che verrà definito con la prossima Legge di Bilancio.