Il Ministero dell’Economia è al lavoro sui correttivi per la Rottamazione-quinquies, la nuova edizione della sanatoria fiscale attesa per la Manovra 2026. L’obiettivo è bilanciare l’esigenza di sostenere i contribuenti con la necessità di non gravare eccessivamente sui conti pubblici, dato che la misura, nella sua versione più ampia, potrebbe costare fino a 5 miliardi di euro.
Le novità in discussione: rate e requisiti
La proposta di base prevede un approccio estensivo sui tempi di pagamento: i debiti fiscali accumulati tra il 2000 e il 2023 potranno essere saldati in ben 120 rate, spalmate su dieci anni.
Tuttavia, per rendere l’operazione sostenibile e mirata, i tecnici stanno valutando l’introduzione di rigidi criteri di accesso:
- Soglie ISEE: Si ipotizza di definire un limite basato sull’ISEE del contribuente per garantire che il beneficio sia destinato a chi è in reale difficoltà economica.
- Acconto iniziale: È allo studio la possibilità di richiedere il pagamento di un acconto iniziale ridotto, pari al 5% del debito totale, per confermare l’adesione.
- Tracciabilità: Potrebbe essere introdotto l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti per chi sceglie di aderire.
Esclusione dei “recidivi seriali”
Un nodo cruciale da sciogliere riguarda i cosiddetti “recidivi” fiscali. Si tratta di coloro che in passato hanno aderito a rottamazioni per bloccare pignoramenti o fermi amministrativi, ma non hanno poi onorato i versamenti.
Il Governo punta a escludere i “recidivi seriali”, ovvero i contribuenti che hanno accumulato debiti non estinti in diverse annualità e che hanno sfruttato più volte le sanatorie senza portarle a termine. Questa misura mira a garantire che la nuova pace fiscale sia un’opportunità di rientro per chi è in difficoltà onesta, e non un meccanismo per eludere sistematicamente gli obblighi.
Come ha confermato il viceministro all’Economia Maurizio Leo, la rottamazione è una delle tante proposte sul tavolo della Manovra. La sua approvazione e la sua forma definitiva dipenderanno dalle risorse che verranno definite in Legge di Bilancio.