Vittoria – “Vittoria vive la peggiore crisi idrica della sua storia. Interi quartieri senz’acqua, famiglie costrette a rivolgersi alle autobotti private, cittadini umiliati da un’amministrazione incapace e bugiarda. E il responsabile di questo disastro ha un nome e un cognome: Francesco Aiello. E’ conscio di questo fallimento e infatti ieri ha preferito disertare il consiglio comunale per andare a presentare, sorridente, un libro a Scoglitti”.
Lo dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Alfredo Vinciguerra, Monia Cannata, Valeria Zorzi e Pippo Scuderi i quali prima di lasciare l’aula consiliare, stante l’assenza del sindaco che avrebbe dovuto relazionare proprio sulla crisi idrica, hanno dato voce al malcontento dei cittadini.
“I vittoriesi non ridono caro sindaco – continuano gli esponenti di FdI -. I vittoriesi sono senz’acqua e la sua campagna elettorale si sta rivelando in ciò che era un bluff: niente rimborsi per chi compra, a caro prezzo, l’acqua dai privati; niente “cura” per risolvere i problemi idrici; niente fantomatica “osmosi inversa”, niente calo in bolletta dei costi che continuano ad essere forfettari; nessun intervento sulla rete per riparare la condotta”.
“Aiello da 40 anni fa campagne elettorali sull’acqua: promesse inutili e false visti i risultati. Una città senz’acqua per sua responsabilità. E mentre la città è allo stremo il sindaco se ne infischia andando in eventi ameni e villeggiando fuori città dove l’acqua di certo non manca. Infatti i Comuni a noi vicini non patiscono crisi idriche di simili proporzioni. Il viaggio a Palermo del sindaco per incontrare Sicilacque è fumo negli occhi: non si risolverà così il problema idrico ma con una pianificazione che manca”, sottolineano i consiglieri.
“Dov’è la “cura” promessa? Dov’è la gestione comunale della rete? Tutte fandonie. Aiello sa di aver fallito e per questo fugge dal confronto. I cittadini di Vittoria meritano risposte, non bugie e diserzioni mentre le famiglie oltre il danno di rimanere senz’acqua in piena estate sono costrette a pagare i privati profumatamente e a farsi carico di spese aggiuntive”.