È al vaglio del Senato un disegno di legge di iniziativa leghista che promette di rivoluzionare la gestione dei debiti fiscali. La “Rottamazione quinquies”, come confermato dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, sarà inserita nella Legge di Bilancio 2026, rappresentando un’attesa “boccata d’ossigeno” per numerosi contribuenti.
Negli ultimi anni, il legislatore ha cercato costantemente di fornire a cittadini e imprese strumenti per regolarizzare la propria posizione con il Fisco, specialmente in momenti di difficoltà economica. L’ultima proposta, il d.d.l. n. 1375, è attualmente in discussione in Senato. A differenza di un tentativo precedente, respinto per mancanza di coperture finanziarie come emendamento al Decreto Milleproroghe, questa volta si punta a una sanatoria autonoma e strutturata, con l’obiettivo di offrire uno strumento più sostenibile e realistico per il rientro graduale dai debiti fiscali.
Le novità e i vantaggi della Rottamazione Quinquies
Il disegno di legge, promosso dalla Lega e presentato il 27 novembre 2024, ha iniziato il suo iter in Commissione Finanze del Senato il 25 febbraio 2025. Le novità introdotte sono significative, anche rispetto alle precedenti “rottamazioni”:
- Rateizzazione Fino a 10 Anni: La misura consentirebbe di dilazionare il pagamento dei debiti fiscali fino a 120 rate mensili, su un arco temporale di dieci anni. Le versioni precedenti prevedevano piani più brevi (tra i 2 e i 5 anni).
- Nessuna Maxi-Rata Iniziale: Contrariamente al passato, non sarà richiesto il versamento anticipato di importi significativi.
- Maggiore Tolleranza in Caso di Ritardo: Un elemento di rottura riguarda la decadenza dal beneficio. Non si perderà più la rateizzazione dopo una o due rate non pagate, ma solo dopo il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive.
- Ambito Temporale Esteso: Sebbene i dettagli tecnici siano ancora da definire, la sanatoria dovrebbe applicarsi ai debiti affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
Tuttavia, non rientreranno nella misura alcuni debiti “sensibili”, come quelli derivanti da aiuti di Stato dichiarati incompatibili dall’UE, multe di natura penale o sentenze della Corte dei conti.
Criteri di selettività e implicazioni
Un intervento di questa portata ha un notevole impatto finanziario, e la reperibilità dei fondi è uno dei nodi più dibattuti in Parlamento. Per rispondere a queste perplessità, il Governo ha ribadito che la nuova rottamazione sarà selettiva, riservata cioè a chi si trova in reali difficoltà economiche. Resta ancora da definire quali saranno i criteri oggettivi per documentare lo stato di bisogno dei contribuenti richiedenti. Potrebbe essere richiesta l’attestazione ISEE per definire l’accesso al beneficio e differenziare i piani di pagamento.
Dal punto di vista giuridico e sociale, l’introduzione ricorrente di misure simili ha sollevato perplessità. C’è il rischio che si indebolisca il senso di dovere fiscale, alimentando la convinzione che si possa posticipare il pagamento in attesa di future rottamazioni. Inoltre, una flessibilità eccessiva e continue modifiche al sistema fiscale potrebbero minare la certezza del diritto, disincentivando comportamenti virtuosi.
L’iter della legge è ancora in corso e resta da vedere se il testo verrà approvato nella sua forma attuale o subirà modifiche sostanziali. In ogni caso, il Governo ha manifestato l’intenzione di inserire la misura nella Legge di Bilancio 2026, con eventuale entrata in vigore già a partire dal 2025.