Ragusa – Se è vero che un piatto può raccontare una storia, allora Andrea Camilleri ha scritto romanzi anche con i profumi della cucina. E proprio partendo da quei sapori, ieri a Ragusa Ibla si è aperta ufficialmente la tre giorni de “Le Cucine di Camilleri”, un omaggio in forma di teatro, musica, degustazioni e narrazione per celebrare il centenario dalla nascita dello scrittore siciliano che ha reso Vigata un mito. Una manifestazione che – come un pranzo domenicale – chiama a raccolta lettori, spettatori, gourmet e curiosi, tutti seduti attorno alla grande tavola della memoria condivisa.
Il progetto, ideato e curato da Guglielmo Ferro, direttore del Teatro Quirino di Roma, nasce da un’intuizione semplice ma potente: “Per Camilleri – spiega Ferro – il cibo era più che un gesto quotidiano: era un linguaggio, una dichiarazione d’amore alla Sicilia, alla sua gente, alle sue contraddizioni. Da qui, la volontà di trasformare questi elementi narrativi in una rassegna culturale viva, immersiva e popolare, capace di parlare a tutti”.
Promossa dalla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, con la collaborazione del Fondo Andrea Camilleri, del Comune di Ragusa, dell’Università di Catania, di Mirabilia Network e altri partner, la manifestazione ha registrato già ieri grande entusiasmo, fin dal primo appuntamento, una narrazione gastronomica per scoprire – e assaporare – i piatti più iconici evocati nei romanzi, come la “pasta ‘ncasciata” o la sarda a beccafico, gli immancabili arancini senza dimenticare gli straordinari cannoli alla ricotta.
Nel pomeriggio, sold out per entrambe le repliche del recital di Moni Ovadia e Mario Incudine, accompagnati al tamburello e fisarmonica dal musicista Antonio Vasta, che hanno dato voce – e suono – ai racconti camilleriani, intrecciando aneddoti, brani teatrali e suggestioni letterarie in un’atmosfera vibrante di ironia, nostalgia e identità.
«Questa iniziativa è un tributo alto e popolare allo stesso tempo – ha dichiarato Antonino Belcuore, commissario straordinario della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia – Portare Camilleri nei luoghi che resi celebri dalla versione televisiva dei suoi romanzi sul Commissario Montalbano significa anche valorizzare un patrimonio che oggi attira turisti, studiosi e appassionati da tutto il mondo».
Stamani la giornata di studi presso l’Auditorium “G. B. Cartia” della sede camerale di Ragusa, intitolata “La realtà a strati: letture critiche, impatti socioeconomici e sfide dell’universo di Montalbano” mentre pomeriggio l’atteso recital con l’attore Cesare Bocci, in doppia replica al Circolo di Conversazione, tra le location storiche della fiction di Montalbano.
Domani, domenica 8 giugno, la chiusura della manifestazione sarà affidata alla grande tavola: le degustazioni curate da Slow Food Ragusa, che si terranno presso la chiesa di San Vincenzo Ferreri, restituiranno al pubblico i piatti amati da Camilleri in forma autentica e creativa, accompagnati dalle musiche popolari del gruppo I Casentuli. A chiudere la tre giorni, alle 21 in piazza Duomo, il concerto dei Fratelli Mancuso, vincitori del Premio Tenco 2021, con brani tratti dall’album Manzamà. A fare da ponte tra la città e l’universo camilleriano anche un percorso diffuso nei vicoli di Ibla grazie alla possibilità di utilizzare di audioguide e menù a tema nei ristoranti.