Sopralluogo con i vertici dello IACP nell’edificio di via Botta, proprietà dell’Istituto. Si può creare un punto di aggregazione per Modica Alta. Sopralluogo stamattina del sindaco di Modica, Maria Monisteri, insieme al Vicesindaco, Giorgio Belluardo, all’Assessore alle Politiche sociali, Chiara Facello e con il Consigliere comunale, Alessio Ruffino, che hanno incontrato stamattina a Modica alta, in via Botta, il Commissario straordinario dello IACP di Ragusa, Paolo Santoro, il suo Direttore generale, Cettina Pagoto, il Dirigente amministrativo dell’istituto, Ettore Di Paola e Audenzio Rizzuto, responsabile dell’Ufficio tecnico IACP.
E’ stato fatto un sopralluogo nell’immobile di via Botta, proprietà IACP. “Si è trattato di una prima visita e di una prima presa visione dello stato dell’immobile – dichiara il sindaco – Se ci sono le condizioni per mettere nero su bianco e dare seguito all’accordo con l’Istituto autonomo delle case popolari, pensiamo ad un utilizzo dell’immobile per crearne un centro di aggregazione a servizio dei residenti, coinvolgendo nelle scelte sul suo uso quanti qui vivono. Un luogo di incontro ed un posto che sia appendice di palazzo San Domenico a Modica alta. Sede di studio e di ascolto. L’idea è sempre quella di avere Modica alta, luogo centrale nelle nostre azioni”.
“Quella di oggi, è stata una prima presa visione dello stato dell’arte dell’immobile – spiega il vicesindaco, Giorgio Belluardo – Abbiamo avuto la possibilità di valutare con i vertici dello IACP, le condizioni strutturali, gli ambienti, ciò che è stato fatto in esso e ciò che c’è ancora da fare, in modo di avere le idee chiare sull’eventuale impegno economico che il comune di Modica dovrà affrontare, per renderlo pienamente fruibile. Le condizioni per continuare il percorso con lo IACP, ci sono tutte”.
“Ci immaginiamo uno spazio nel cuore di Modica Alta dove trascorrere il proprio tempo per farne un simbolo di ripartenza – ha detto l’assessore alle Politiche sociali, Chiara Facello – All’interno dell’immobile di via Botta, vi sono locali che possono essere pensati come laboratorio per le attività creative, aula studio, co-working, e stanze nelle quali i giovani e non solo, potranno svolgere le loro attività culturali. Spazio anche per la musica”.