Ragusa – L’Asp di Ragusa condivide la circolare del Ministero della Salute sul vaiolo delle scimmie e spiegare cos’è, quali sono i sintomi, come si trasmette e cosa fare in caso di sospetta infezione. L’azienda sanitraia ragusana lo fa condividendo sulla pagina facebook alcune foto e alcuni dati dei casi di contagi registrati in Italia. In particolare evidenzia che in poco più di due mesi complessivamente in Italia sono stati registrati 505 casi di vaiolo delle scimmie. “È importante sapere che chiunque – si legge nel post pubblicato sulla pagina facebook dell’Asp di Ragusa – può contrarre o trasmettere questo virus per contatto stretto. Ad oggi i casi riguardano prevalentemente uomini che hanno rapporti sessuali con uomini.
Vaiolo delle scimmie: la circolare del Ministero della Salute
Focolaio di vaiolo delle scimmie in paesi non endemici: aggiornamenti sulla definizione di caso, segnalazione, tracciamento dei contatti e gestione dei casi. Note tecniche per la diagnosi di laboratorio.
Vaiolo delle scimmie: sulla base delle informazioni, fornite dagli organismi internazionali sul focolaio di vaiolo delle scimmie (MPX) in paesi non endemici, relative alla situazione epidemiologica, alla nuova definizione di caso per la sorveglianza, al tracciamento dei contatti e alla gestione dei casi, si rende necessario rivalutare le indicazioni fornite con nota Circolare n. 26837 del 25 maggio 20221. Questa Circolare è stata condivisa con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive IRCSS ‘Lazzaro Spallanzani’, le Regioni e le Province Autonome.
Vaiolo delle scimmie: situazione epidemiologica
Dall’inizio dell’epidemia sono stati segnalati casi confermati di vaiolo delle scimmie (MPX) all’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) da 72 paesi delle sei Regioni dell’OMS; al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) da 27 paesi dell’UE/EEA, da due paesi dei Balcani occidentali: Serbia e Bosnia ed Erzegovina e dalla Turchia. La trasmissione si sta verificando in molti paesi che non avevano precedentemente segnalato casi di vaiolo delle scimmie e il numero più alto di casi è attualmente segnalato da paesi della regione europea dell’OMS e della regione delle Americhe. La maggior parte dei casi segnalati di vaiolo delle scimmie è stata rilevata nei maschi tra i 18 e i 50 anni e, per ora, principalmente – ma non esclusivamente – tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM). Tuttavia, esiste anche il potenziale per un’ulteriore trasmissione in altri gruppi di popolazione. Si è osservato anche un aumento significativo del numero di casi nei paesi dell’Africa occidentale e centrale, con un’apparente differenza nel profilo demografico mantenuta rispetto a quella osservata in Europa e nelle Americhe, con più donne e bambini tra i casi. L’ECDC fornisce aggiornamenti per i paesi dell’UE/EEA, i Balcani occidentali e la Turchia due volte a settimana (martedì e venerdì), con il numero di casi di MPX dall’inizio dell’epidemia segnalati al sistema di sorveglianza europea (TESSy) o raccolti tramite l’intelligence epidemica dell’ECDC da fonti pubbliche ufficiali. L’ECDC e l’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS forniscono aggiornamenti settimanali per i paesi della regione europea dell’OMS. Il Ministero della Salute ha attivato un Sistema di sorveglianza con Regioni e Province autonome sui casi di vaiolo delle scimmie e pubblica un bollettino ogni martedì e venerdì. Il primo caso in Italia è stato confermato il 20 maggio 2022.
Vaiolo delle scimmie: caso sospetto
Una persona di qualsiasi età che presenti dal 1° gennaio 2022 un’eruzione cutanea acuta o una o più lesioni acute della cute e uno o più dei seguenti segni o sintomi:
- mal di testa, insorgenza acuta di febbre (>38,5°C), linfoadenopatia, mialgia, mal di schiena,
- astenia;
- per i quali le seguenti cause comuni di eruzione cutanea acuta o lesioni non spiegano completamente il quadro clinico: varicella zoster, herpes zoster, morbillo, herpes simplex, infezioni batteriche della pelle, infezione diffusa da gonococco, sifilide primaria o secondaria, cancrena, linfogranuloma venereo, granuloma inguinale, mollusco contagioso, reazione allergica (per esempio, alle piante); e qualsiasi altra causa comune localmente rilevante di eruzione papulare o vescicolare.
NB In presenza di un quadro clinico riconducibile a MPX non è necessario attendere i risultati di laboratorio negativi per le cause comuni sopra elencate di eruzione cutanea per classificare un caso come sospetto. Inoltre, poiché sono note co-infezioni con altri patogeni, l’identificazione di un patogeno alternativo, quale causa della malattia esantematica, non deve precludere l’effettuazione di un test per la ricerca di MPXV, quando sussista un sostanziale sospetto di infezione da vaiolo delle scimmie supportato dalle informazioni anamnestiche, dalla presentazione clinica o dalla possibile esposizione a un caso di MPX.
Vaiolo delle scimmie: caso probabile
Una persona che soddisfi la definizione di caso sospetto e uno o più dei seguenti elementi:
- ha un legame epidemiologico o esposizione ravvicinata prolungata11 faccia a faccia, compresi gli operatori sanitari senza adeguati DPI (guanti, camice, protezione degli occhi e delle vie respiratorie);
- o contatto fisico diretto con la pelle o con lesioni cutanee, compreso il contatto sessuale;
- o contatto con materiali contaminati, quali indumenti, lenzuola o utensili, con un caso probabile o confermato di vaiolo delle scimmie nei 21 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;
- ha avuto partner sessuali multipli o anonimi nei 21 giorni precedenti la comparsa dei sintomi;
- presenta livelli rilevabili di anticorpi IgM anti-orthopoxvirus (OPXV) 12 (durante il periodo da 4 a 56 giorni dopo l’insorgenza del rash); o un aumento di quattro volte del titolo anticorpale IgG basato su campioni prelevati in fase acuta di malattia (fino al giorno 5-7) e in fase di convalescenza (dal giorno 21 in poi); in assenza di una vaccinazione recente contro il vaiolo o monkeypox o di altre esposizioni note all’OPXV;
- ha un test risultato positivo per infezione da OPXV (ad es. PCR specifica per l’OPXV senza PCR o sequenziamento specifici per l’MPXV)
Vaiolo delle scimmie: caso confermato
Caso confermato in laboratorio per MPXV attraverso la rilevazione di sequenze uniche di DNA virale mediante reazione a catena della polimerasi (PCR) in tempo reale e/o sequenziamento.
Vaiolo delle scimmie: caso scartato
Un caso sospetto o probabile per il quale i test di laboratorio mediante PCR e/o sequenziamento su campioni di liquido delle lesioni, cutanee o delle croste sono risultati negativi per MPXV. Al contrario un caso probabile, rilevato retrospettivamente, per il quale non sia più possibile eseguire adeguatamente l’analisi della lesione (ad esempio, dopo la caduta delle croste) e nessun altro campione risulti positivo alla PCR, rimane classificato come caso probabile.