Aumenta sempre più a Ragusa l’allarme per la prossima chiusura della discarica di Cava dei Modicani e per l’emergenza rifiuti che ne conseguirebbe. A dirsi “non solo preoccupati, ma estremamente allarmati” sono i componenti del laboratorio 2.0 che ha in Sonia Migliore e Manuela Nicita i suoi rappresentanti in consiglio comunale. Accusando “l’Amministrazione Piccitto di incapacità, arroganza e incoscienza che hanno condotto al caos” il laboratorio constata che “a fronte di un aumento della Tari di circa 7 milioni di euro, ad oggi ci ritroviamo con una differenziata che si aggira sempre al 20% circa e, a fine mese, con la discarica che dovrebbe chiudere anche se ci giungono voci di una volontà di prorogare, non si sa come, questa chiusura”. Inevitabilmente negativo il giudizio politico sulle “gravissime responsabilità dell’Amministrazione che ci ha condotto a questo punto, avendo anche eliminato dal programma triennale delle OO.PP, il progetto della quarta discarica senza aver provveduto neanche all’ampliamento dell’attuale. Gravissimo perché, già nel 2013, la situazione era nota e l’assessore Zanotto, che di esperto non ha nulla se non le chiacchiere, in una risposta ad una nostra interrogazione, ci aveva detto che già a novembre 2015 avremmo avuto l’affidamento del servizio alla nuova ditta con una differenziata al 65%. Figurarsi, la gara non è stata neanche bandita, la discarica l’hanno eliminata e nessun’altra soluzione è stata individuata”. Le conseguenze nefaste di tale situazione il laboratorio 2.0 le individua poi nella necessità di “portare i rifiuti fuori (dove non ci è dato di sapere, vista l’emergenza discariche in Sicilia) con un ulteriore aggravio di costi per i ragusani. È la prima volta che Ragusa si trova in queste condizioni, frutto di scelte azzardate e scellerate, senza alcuna programmazione né priorità di azioni”. Doverosa infine anche l’attenzione e “la solidarietà ai 12 lavoratori che perderanno il lavoro e per i quali l’Amministrazione ha il dovere di trovare una soluzione”. E proprio su questo altro fondamentale aspetto della triste vicenda, ovvero sulla salvaguardia dei posti di lavoro degli addetti all’impianto erano già intervenute l’ Unione Sindacale di Base-lavoro privato e la Confederazione Unitaria di Base Flaica. Le organizzazione sindacali auspicano che “le istituzioni politiche, nazionali, regionali e la S.R.R. di Ragusa, riescano a trovare una soluzione entro il termine del 31 maggio e chiedono a tutte le Amministrazioni dei Comuni che conferiscono i propri rifiuti presso la discarica (Ragusa, Giarratana, Monterosso Almo, Chiaramonte Gulfi) di non abbandonare i lavoratori, istituendo da subito un tavolo di confronto con le OO.SS. e le aziende che gestiscono il servizio di nettezza urbana nei rispettivi comuni. Infatti con l’approssimarsi della stagione estiva e delle relative assunzioni di personale, le amministrazioni potrebbero farsi carico nell’immediato dei dodici lavoratori, al fine di garantire la continuità occupazionale e relativa serenità per le loro famiglie”. (da.di.)