È tornato, il consigliere comunale di Ragusa, Sergio Firrincieli M5, sul pericolo rappresentato dal fatto che dal 1° maggio non ci saranno più anbulanze con il medico a bordo. E torna sulla triste vicenda, Firrincieli, auspicando “la necessità di una riflessione politica”, ma di fatto lanciando una pesante accusa al primo cittadino Peppe Cassì. Afferma infatti il consigliere pentastellato “Non metto in dubbio che sindaco e direzione Asp si stiano confrontando da giorni sulla delicata questione e sulle modalità per risolverla, tuttavia, occorre precisare che il problema è a conoscenza del nostro primo cittadino da mesi (novembre 2023).
Proprio in quel periodo, infatti, gli addetti ai lavori informavano il sindaco su questa e su altre criticità e richiedevano un incontro in conferenza dei sindaci che non è mai stata convocata a tal proposito”. Dopo aver elencato le ormai ben note a tutti criticità sanitarie, Sergio Firrincieli conclude “come al solito lo scarso interventismo dell’amministrazione comunale, l’aspettare credendo che la situazione si risolva da sola o che un cavaliere dalla corazza argentata ci soccorra, ci fa arrivare a ridosso dei problemi senza una soluzione e costretti ad operare in emergenza. Diciamo no a questo modo di agire del sindaco che avrebbe potuto essere più sollecito. Non è così che opera e si adopera il buon padre di famiglia. Tutto ciò, soprattutto, quando ci confrontiamo con una situazione articolata e potenzialmente pericolosa per la collettività. Sono necessarie risposte”. Ma critiche e distinguo rispetto all’amministrazione cittadina, come già segnaliamo fin dal titolo di questo articolo, arrivano anche da settori della maggioranza consiliare.
A palesarle, guarda caso, e ancora una volta, sono i tre ‘frondisti’ Federico Bennardo, Rossana Caruso e Sebastiano Zagami, che tornano sulla questione degli otto scuolabus elettrici acquistati oltre un anno fa con fondi dedicati e mai entrati in servizio. I tre consiglieri di “maggioropposizione” riferiscono le spiegazioni rese recentemente in seduta consiliare dall’assessore Catia Pasta secondo cui “esistono ‘problemi tecnici e non amministrativi’ che hanno impedito l’ultimazione della procedura, risalente a più di un anno fa, circa l’aggiudicazione e relativa consegna di 8 nuovi scuolabus elettrici”. Bennardo Caruso e Zagami evidenziano senza remore e senza peli sulla lingua “dalla stessa dichiarazione emerge che i ritardi non derivano da questioni amministrative, ma da problemi “tecnici” di collaudo e conformità dei mezzi, che hanno causato un rallentamento dell’iter procedurale. È responsabilità di chi deve supervisionare, garantire che tali procedure, dalla partecipazione alla gara, all’aggiudicazione fino alla consegna, fossero conformi alle norme stabilite, specialmente in considerazione della sicurezza dei bambini. È evidente che esiste un ritardo cospicuo e, di conseguenza, oltre una più generale riflessione sull’adeguatezza dell’operato dell’assessore, evidentemente non allineata per background personale alle deleghe affidatele, è opportuno individuare chiaramente i responsabili a cui accreditare le colpe ormai accertate e considerare la sempre più evidente possibilità di una richiesta di risarcimento del danno”.
Ma nel testo della loro nota stampa i tre consiglieri non mancano di fare alcune sottolineature piuttosto acri e riferendo delle dichiarazioni dell’assessore Pasta ricordano come “sia stata formalmente richiesta una risposta consiliare all’interrogazione protocollata il 16 aprile che ha in indirizzo anche il sindaco, gli assessori alla Transizione ecologica Mario D’Asta e alla Mobilità Giovanni Gurrieri”. Risposta che evidentemente ad oggi non è ancora arrivata. E a questo punto non possiamo non ricordare la denuncia pubblica del consigliere di Generazione Gaetano Mauro sulle mancate risposte del sindaco agli atti ispettivi. Tanto che anche la Regione ha disposto una ispezione al Comune di Ragusa sulla vicenda. (daniele distefano)