Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2026, viene riconfermato il Bonus per i lavoratori del settore turistico, uno strumento mirato a sostenere i dipendenti e a contrastare la storica carenza di personale nel comparto.
Il bonus consiste in un trattamento integrativo speciale pari al 15% sulle retribuzioni lorde relative alle ore lavorate in turni notturni e nei giorni festivi. La misura sarà attiva dal 1 gennaio al 30 settembre 2026 e si applica in regime di detassazione.
A chi spetta il trattamento integrativo
Il beneficio è destinato ai dipendenti del settore privato turistico, ricettivo e termale. Nello specifico, la platea dei beneficiari comprende i lavoratori impiegati in:
- Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar, pub, ecc.).
- Strutture turistico-ricettive (hotel, campeggi, villaggi, agriturismi).
- Stabilimenti termali.
Per accedere al bonus, il lavoratore deve soddisfare due requisiti fondamentali:
- Aver percepito nel 2025 un reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro.
- Essere impiegato in mansioni che prevedano l’effettuazione di lavoro notturno o straordinario nei giorni festivi, secondo la definizione normativa vigente (Decreto Legislativo 66/2003).
Meccanismo di funzionamento e richiesta
Il bonus opera tramite un meccanismo di detassazione: lo sconto del 15% si applica alle somme percepite per le ore festive e notturne, e la somma erogata non concorre alla formazione del reddito imponibile del dipendente.
Come richiedere il Bonus:
La procedura per l’ottenimento del beneficio è diretta e coinvolge il datore di lavoro:
- Domanda Scritta: Il lavoratore interessato deve presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro.
- Autocertificazione: La richiesta deve includere un’autocertificazione del reddito annuo 2025, attestando che non sia stata superata la soglia di 40.000 euro.
Erogazione:
Una volta ricevuta la domanda, il sostituto d’imposta (datore di lavoro) è tenuto ad applicare il trattamento integrativo direttamente in busta paga. Il datore di lavoro recupererà poi il credito maturato tramite il modello F24. Le somme detassate saranno chiaramente indicate nella Certificazione Unica del lavoratore.
L’Agenzia delle Entrate fornirà ulteriori dettagli e chiarimenti sulle modalità operative specifiche tramite apposita circolare.




