Ragusa – Assaporammo a piccoli sorsi – mischiato all’aroma della pelle – con gusto d’assenzio inciso dentro la mente a far volare l’anima. L’estate, con il suo sole generoso e le giornate interminabili, invita alla leggerezza anche a tavola. E cosa c’è di meglio, in un pomeriggio assolato, di un bel bicchiere fresco e profumato di latte di mandorla? Dissetante, naturale, dolce al punto giusto: è la bevanda perfetta per rinfrescarsi con gusto, riscoprendo al contempo i sapori autentici della tradizione mediterranea.
«Un latte di mandorla, grazie!» Questa frase che risuona come un mantra l’abbiamo ascoltata e pronunciata infinite volte. Vivere in questa terra ha un altro gusto. Qui tutto è diverso. Gesti, parole o abitudini assumono contorni straordinari. Vivere il tempo alla maniera siciliana rende felici… nonostante tutto. La colazione, il pranzo e la cena diventano riti e si sposano amabilmente a tradizioni che profumano di antica bellezza. Il latte di mandola, nettare bianco, non è da meno; scandisce le colazioni dei siciliani ed esalta il palato.
Le origini…
Se adesso è di tendenza, in realtà è una bevanda antica diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e in Medio Oriente, bevuta semplice, non zuccherata, usata per cucinare e con cui già millenni fa si producevano formaggi vegetali. Pare sia arrivata nel nostro Paese grazie ai Fenici che introdussero la coltivazione della mandorla in Sicilia e grazie agli Arabi che ne ricavavano dolci e bevande. La sua diffusione nel Medioevo è dovuta al fatto che non essendo di origine animale, poteva essere consumata durante la Quaresima e ancora oggi in Sicilia (così come in Spagna) è simbolo proprio dell’arrivo della bella stagione, quando la si trova abbondante nei chioschi e nei bar come bevanda dissetante e poi in estate nella granita. Nel tempo si è diffusa anche in Calabria, in Basilicata, in Campania e in Puglia.
Latte di Mandorla Siciliano
Il latte di mandorla siciliano ha origini antiche che risalgono alla dominazione araba dell’isola di Sicilia nel IX secolo. Gli arabi introdussero la coltivazione delle mandorle in Sicilia e iniziarono a produrre il latte di mandorla che divenne un’importante bevanda in tutta la regione mediterranea. Il latte di mandorla siciliano è fatto con mandorle dolci, acqua e zucchero. La ricetta originale prevedeva l’utilizzo di mandorle sbucciate e tritate finemente con acqua, ma con il passare del tempo sono state sviluppate altre varianti, ad esempio l’aggiunta di miele al posto dello zucchero.
Il latte di mandorla siciliano è diventato popolare in tutta la Sicilia, ma soprattutto nella zona degli Iblei e in altre città della costa nord dell’Isola. Nel corso dei secoli, la ricetta è stata trasmessa di generazione in generazione, mantenendo le sue radici arabe.
Oggi il latte di mandorla siciliano è ancora una bevanda molto popolare in Sicilia e in altre parti dell’Italia. Viene spesso consumata come bevanda rinfrescante o come dessert, accompagnata da biscotti o dolci locali come i cannoli siciliani. Inoltre, il latte di mandorla siciliano viene spesso utilizzato come ingrediente in molte ricette tradizionali siciliane, come bagna per la cassata Siciliana o per sfumare ricette salate.
Il mio dolce risveglio nella mia amata Casa delle Prefi a Marina di Ragusa
Senza caffè non riesco a carburare la mattina, senza la mia moka da due tutta per me non posso iniziare la giornata. Ma nello stesso tempo non riesco a bere il caffè senza un goccio di latte e se il latte è di mandorla è ancora meglio!
Ed è proprio da queste mie due grandi passioni come un irrinunciabile rituale del mattino che è nata una ricetta che ho sperimentato in assenza della mia adorabile consorte… una ciambella latte e caffè, una ciambella cappuccino con latte di mandorla Condorelli e farina di mandorle. Non la trovate perfetta per la prima colazione in una dimora estiva baciata dall’odore del mare, il nostro “Mediterraneo”?
Ingredienti per uno stampo da 22 cm
200g di farina 00 – 150g di farina di mandorle – 1 bustina di lievito per dolci – 3 uova – 200g di zucchero semolato – 100ml di olio di semi – 100ml di latte di mandorla – 1 tazzina di caffè -un pizzico di sale – zucchero a velo
In una impastatrice da cucina lavorare lo zucchero con le uova fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungere l’olio di semi, il latte di mandorla, la tazzina di caffè freddo e il pizzico di sale.
Mescolare la bustina di lievito con la farina e aggiungerla un cucchiaio alla volta all’impasto evitando di creare grumi, quando la farina sarà incorporata aggiungere la farina di mandorle e continuare a mescolare finché l’impasto non risulterà liscio e omogeneo.
Imburrare e infarinare uno stampo per ciambelle, versarvi l’impasto e cuocere a 180° forno statico per 45-50 minuti, controllare sempre la cottura del dolce facendo la prova dello stuzzicadenti (se estraendo lo stuzzicadenti dal dolce risulta asciutto, il dolce sarà pronto).
Far raffreddare completamente la torta prima di toglierla dallo stampo e decorarla con abbondante zucchero a velo.
Il piacere e la condivisione della mia bevanda preferita dell’estate “il Latte di mandorla”
È bello considerare che il latte di mandorla così amato, idolatrato e bevuto in ogni dove, adesso sia diventato un’abitudine, una validissima alternativa e una grande risorsa. Per noi siciliani è sempre stata la bevanda estiva. Quella che bevi ghiacciata sotto il patio nella bottiglia di vetro; che fosse stata fatta con il panetto pieno di zucchero, per poi diventare granita, o semplicemente con le mandorle sbucciate dalla nonna una a una.
Un bicchiere era prezioso e un litro era un piccolo tesoro da dividere con chi amavi. Mi capita di bere molte bevande vegetali a base di mandorla, alcune molto buone altre, che mi piacciono tantissimo perché contenenti il cocco, costituiscono per i miei gusti un ottimo abbinamento.
Nonna Marianna preparava il latte di mandorla a occhio -come diceva “a sentimento” – E qualche volta, vi confesso, anch’ io.
Tutto dipende dalla quantità, poiché si diversifica se il latte di mandorla devi berlo semplicemente o devi poi trasformarlo in granita. Dipende anche dal sapore che ha la mandorla e di conseguenza dal tuo gusto. Io orientativamente uso: 260 grammi di mandorle (a volte arrivo anche a 300 e si tratta sempre di mandorle di Avola, che prendo dal mio fruttivendolo di fiducia) per un litro di latte (a temperatura ambiente) per un buonissimo latte di mandorla corposo che posso eventualmente trasformare in granita.
Trito le mandorle con l’acqua e lascio riposare per almeno 2-3 ore. Anticamente si usava la garza: si frullavano le mandorle spellate bene e asciugate ancor meglio e si immergevano in infusione nel litro d’acqua calda. Trascorso il tempo si filtrava eliminando le mandorle e raccogliendo il buonissimo latte. Si poteva zuccherare a piacere e non veniva lasciato nessun grumo. A me non piace, ad esempio, quel latte eccessivamente lezioso che ti fa sentire solo lo zucchero e non le mandorle… ma è tutto una questione di gusto!
Poesia: Bianco Sogno
Mandorle, sogni di terra siciliana, tritate, macerate, in acqua si adagiano.
Il loro cuore svela un candido veleno, che nel latte si fa, soave e pieno.
Un bianco nettare, fresco e leggero, che accarezza la gola, un vero vero.
Dolce e profumato, un abbraccio lieve, di note floreali, che la mente beve.
È bevanda di dei, o di chi sogna, un’oasi di pace, che l’anima dona.
E se il sole picchia forte, con ardor, il latte di mandorla placa il suo fervor.
Così, nel bicchiere, un universo si apre, di profumi e sapori, che mai si disgregano.
Il latte di mandorla, un ricordo soave, di terre lontane, dove il sole non è mai chiave.
Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi