Ragusa – Le navi russe hanno superato il Canale di Sicilia e proseguono il loro viaggio verso il Mediterraneo orientale. I satelliti hanno fotografato la flotta ieri nel mare ragusano tra la Sicilia e Malta. Ma le immagini riprese dallo spazio mostrano un altro elemento significativo, che testimonia il livello di tensione nei nostri mari. In pratica una fregata della Nato ha seguito le navi russe a distanza ravvicinatissima. Si tratta della Hansen, un’unità norvegese che è la vedetta avanzata della task force guidata dalla portaerei americana Truman. Anche l’Italia con il Gulfstream Caew dell’Aereonautica italiana, il radar volante più avanzato al mondo, sta monitorando il movimento della flotta russa. Si tratta comunque di una missione di intelligence, perché come ha comunicato lo Stato Maggiore della Difesa, “né le forze Nato e né la formazione navale russa hanno posto in essere comportamenti o volontà escalatorie”.
Tutto il Mediterraneo in queste ore sembra entrato in massima allerta. L’attenzione è focalizzata sulle sei navi da sbarco salpate il 15 gennaio dal Baltico e dal mare di Barents. Sono unità progettate per scaricare sulla spiaggia carri armati e marines, in grado di creare una testa di ponte con 60 tank e 1500 fanti. Mosca ha fatto sapere che si dirigono verso le acque siriane, dove si uniranno a una flotta poderosa con incrociatori, caccia, fregate e sottomarini. Ma l’Alleanza Atlantica teme che poi possano procedere per il Mar Nero, per rinforzare l’assedio militare intorno all’Ucraina. I voli dei ricognitori statunitensi e turchi tracciati dagli spotter evidenziano però un’altra attività: la caccia ai sottomarini russi. A nord di Creta e davanti alla Siria il profilo delle missioni, con cerchi concentrici intorno ad alcuni punti specifici, indicano il tentativo di localizzare i Kilo. Sono i più moderni battelli convenzionali di Mosca, silenziosi in modo da sfuggire ai sonar e armati con i missili Kalibr a lungo raggio. Queste spedizioni sono solo un anticipo di quello che accadrà nei prossimi giorni.
Dalla Francia, ieri infatti è salpata la portaerei Charles De Gaulle, scortata da un caccia, due fregate e un sottomarino nucleare: la mobilitazione francese per “l’operazione Clemenceau”. Da sabato si uniranno alla portaerei americana Truman e all’italiana Cavour, a fregate greche, spagnole e ad altri sottomarini alleati per un wargame nella stessa area dove si concentrerà la squadra russa. Per una settimana nelle acque tra la Grecia e la Siria ci saranno quasi trenta delle navi da guerra più moderne e potenti, con dozzine di aerei ed elicotteri. Una duplice prova di forza come non si era mai vista, neppure ai tempi della Guerra Fredda.