La Rottamazione quinquies, quinta edizione della definizione agevolata delle cartelle esattoriali, è pronta a debuttare nella Legge di Bilancio 2026. Nonostante l’obiettivo del Governo di chiudere il dossier entro la riunione di maggioranza di mercoledì 8 ottobre, la misura si delinea come un compromesso tra le esigenze di rigore fiscale (per rispettare la riduzione del deficit al 3%) e la flessibilità per i contribuenti.
Le principali novità e i punti di scontro riguardano la durata del piano e le regole che stabiliscono la decadenza dal beneficio.
Dilazione: Si Consolida l’Ipotesi a 8 Anni
La proposta iniziale, che prevedeva la rateizzazione più estesa di sempre con 120 rate in dieci anni, è stata ridimensionata per ragioni finanziarie.
Durata Confermata: La versione sul tavolo prevede una dilazione massima di 96 rate in otto anni, con 12 pagamenti annuali.
Rata Minima: Le rate non dovrebbero essere inferiori alla soglia di 50 euro.
Proporzionalità: Nonostante la riduzione, alcune bozze tecniche mantengono l’idea di un piano più lungo per i debiti maggiori, mentre per le cartelle di importo ridotto la dilazione potrebbe essere ulteriormente abbreviata, in linea con il principio di “proporzionalità” tra debito e tempo di rientro.
Addio alle Maxi-Rate Iniziali
Una certezza della quinquies è l’eliminazione delle maxi-rate iniziali, che nelle edizioni precedenti concentravano il 20% del dovuto nelle prime due scadenze, scoraggiando l’adesione. La nuova sanatoria prevede rate tutte di pari importo, distribuite uniformemente sull’intero periodo.
Resta aperta l’incognita sull’acconto iniziale: sebbene una parte della maggioranza spinga per un anticipo del 5% solo per i debiti superiori a 50.000 euro, l’ultima ipotesi sembra propendere per l’abolizione della “fee” d’ingresso, al fine di incoraggiare una maggiore partecipazione.
Il Nodo Cruciale: Le Regole sulla Decadenza
Il punto più discusso riguarda la tolleranza sui mancati pagamenti:
Ipotesi Ritenuta (Rigore): Il Ministero dell’Economia vorrebbe applicare le regole delle rateazioni ordinarie, facendo scattare la decadenza dopo due rate non pagate, anche se non consecutive.
Ipotesi Flessibile: Altri tecnici propongono di mantenere una tolleranza più ampia, consentendo di saltare fino a otto rate prima di perdere il beneficio.
La decisione su questo punto determinerà la natura stessa della misura, stabilendo se sarà un percorso di rientro accessibile o una procedura molto rigida.
Accesso: Stop ai “Rottamatori Seriali”
Sul fronte dell’accesso, l’intenzione del Governo è quella di escludere i cosiddetti “rottamatori seriali” e chi ha già una rottamazione in corso. Si tratta in sostanza di chi ha abusato delle precedenti sanatorie (il 49% ha abbandonato il piano prima della fine) solo per bloccare misure cautelari come pignoramenti o fermi.
In controtendenza, i decaduti dalle precedenti edizioni, che non hanno piani attivi, potrebbero essere riammessi, beneficiando proprio del piano di dilazione più esteso (otto anni contro i cinque attuali).
Carichi Coinvolti
L’ipotesi principale prevede che la quinquies copra i carichi affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023. Alcuni esponenti della maggioranza spingono, però, per estendere la finestra fino al 31 dicembre 2024, per includere i ruoli più recenti.
Resteranno comunque esclusi i carichi non sanabili per vincoli normativi, come le sanzioni penali, i danni erariali e gli aiuti di Stato da restituire.