Ragusa – In occasione della XXIV Giornata nazionale del Sollievo, in programma domenica 25 maggio, l’ASP di Ragusa, in collaborazione con l’Ufficio Pastorale per la Salute della Diocesi, organizza la Passeggiata del Sollievo, una giornata di riflessione, arte e partecipazione dedicata a chi affronta la sofferenza e al valore profondo del prendersi cura. Istituita con direttiva del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001, la Giornata del Sollievo invita ogni anno le istituzioni pubbliche, anche in collaborazione con il mondo del volontariato, a promuovere iniziative volte a testimoniare e diffondere la cultura del sollievo dalla sofferenza, fisica e morale, in particolare a beneficio di chi si trova nella fase terminale della vita.
Il programma dell’iniziativa si articolerà in due momenti. Al mattino, a partire dalle 9.30, prenderà il via una passeggiata aperta alla cittadinanza nella Vallata Santa Domenica di Ragusa, spazio naturale simbolico che ben rappresenta un cammino condiviso – fisico e spirituale – con chi vive la prova del dolore. Nel pomeriggio, dalle 17.00, in piazza San Giovanni, protagonista sarà invece l’arte, con una collettiva espositiva che riunirà opere di pittura, scultura e fotografia dedicate ai temi della fragilità, della vicinanza e della speranza. A conclusione della giornata interverrà S.E. il Vescovo, Monsignor Giuseppe La Placa, seguito dalla celebrazione eucaristica delle ore 19, presieduta da Don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio Pastorale per la Salute.
“Con questa giornata desideriamo riportare l’attenzione sull’importanza dell’approccio palliativo, della terapia del dolore cronico e dell’umanizzazione delle cure”, afferma la dottoressa Antonella Battaglia, direttore della U.O.S.D. Cure Palliative dell’ASP e dell’Hospice di Ragusa. “L’obiettivo è garantire la miglior qualità della vita possibile, nel rispetto della dignità e dell’autodeterminazione del paziente. La persona deve essere presa in carico da una rete che eviti sia l’abbandono terapeutico che l’accanimento, riconoscendo nel fine vita la naturale evoluzione di una malattia inguaribile. Ma anche quando non si può più guarire, non viene meno la speranza: una speranza concreta, che nasce dalla presenza, dall’ascolto, dalla vicinanza e dalla compassione”.
Nel corso della manifestazione sarà richiamata anche l’attenzione sull’importanza dell’umanizzazione delle cure in ambito medico e sulla necessità di un più attento monitoraggio dell’attuazione della Legge 38/2010, che sancisce il diritto alle cure palliative e alla terapia del dolore.