Ragusa – “Si è conclusa una stagione fatta di alti e bassi, ma come in ogni progetto di crescita, tutto ciò è fisiologico. Nonostante ciò, sono arrivate tante soddisfazioni in cui è venuto fuori il vero carattere della squadra, a dispetto dell’età: l’unione del gruppo e i rapporti di amicizia che si sono creati sono stati la nostra arma in più, nonostante i vari momenti vissuti in questi mesi il gruppo squadra non ha mai perso di vista l’obiettivo, migliorando giorno dopo giorno.
Dall’inizio della stagione ad oggi ci sono stati vari capovolgimenti, in primis per quanto riguarda i giocatori, dai nomi importanti e giocatori di esperienza, alla scelta definitiva di puntare su ragazzi giovani ma con il fuoco negli occhi e tanta voglia di emergere.
Contro lo scetticismo di tutti, questo gruppo di giovani ha ribaltato tutti i pronostici, andando al di sopra delle aspettative.
Per tutti noi è stato un anno di crescita, professionale e personale, dove io in primis ho dovuto fare delle scelte importanti e anche decisive per il bene della squadra in un momento particolare della stagione.
Non dimentichiamo che siamo stati l’unica squadra del girone a partire in notevole ritardo nell’allestimento della rosa, senza un vero e proprio ritiro e con una società in piena riorganizzazione. E questo non ci ha fermato nell’aver allestito un team di professionisti seri che con competenza e passione ha svolto il suo lavoro egregiamente.
E’ un dato di fatto che il Ragusa Calcio ha impiegato più Under di tutte le altre squadre del girone (Girone I). Non a caso l’età media della squadra si aggira sui 21,3 anni. Nonostante questa giovane età, i ragazzi non hanno mai sbagliato l’atteggiamento, mostrando grande maturità, e non sottovalutando mai l’avversario, dal Siracusa al Locri.
Se posso riconoscermi un mio contributo personale verso la società e verso il gruppo squadra, mi sento di dire che a livello umano, in tutti questi mesi, sono stato vicino a loro e in stretto contatto con il Mister. Nel momento di maggiore sconforto, non ho mai perso la lucidità e ho raddoppiato le forze, mantenendo l’ambiente compatto, soprattutto tra giocatori e tifosi. Proprio a questi ultimi, voglio fare un grosso applauso perché hanno sempre capito le nostre difficoltà e non ci hanno mai abbandonato, anzi, ci hanno sempre spronato a sudare la maglia, al di là del risultato.
Questo fa capire la cultura sportiva di questi tifosi che andava oltre il risultato sportivo.
Adesso che si è conclusa la stagione, può passare il messaggio che tutto sia stato facile, ma chi come noi ha vissuto questa esperienza può solo dire che è stata dura ma non ci siamo mai arresi, perché l’obiettivo non era solo quello di raggiungere una salvezza, bensì dimostrare che non c’eravamo sbagliati sulla scelta degli uomini. Un requisito essenziale per il mio credo di fare calcio.
In sintesi, festeggiare con quasi due giornate di anticipo e soprattutto raggiungere l’ottavo posto, riassumendo l’intera stagione, è stato per noi tutti una grossa soddisfazione.
I miei ringraziamenti vanno a tutti coloro con il quale ho condiviso gioie e dolori di questa stagione, dal Mister Alessandro Erra (il vero timoniere di questa impresa), all’Allenatore dei Portieri Graziano Urso, al Prof Saro Marangio, a tutti i giocatori, al Fisioterapista Fabio La Cognata, al magazziniere Gianfranco Massari. E ovviamente un grazie particolare ai Tifosi, e per concludere a tutta la società. Grazie e sempre Forza Azzurri. Spero sia solo un arrivederci”.