Comiso – “La decisione di Aeroitalia di abbandonare lo scalo di Comiso, dopo quella già maturata da parte di Ryanair negli anni scorsi, segna un passaggio critico che rischia di compromettere definitivamente la tenuta infrastrutturale e socio-economica dell’intera area del Sud Est siciliano”. A lanciare l’allarme è Gigi Bellassai, capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale di Comiso e vicesegretario provinciale del Pd a Ragusa.
“Lo scalo di Comiso, intitolato a Pio La Torre – spiega Bellassai – non è solo un’infrastruttura aeroportuale: è il simbolo più ambizioso di una stagione di progettazione territoriale avanzata, frutto del più grande Patto Territoriale mai costruito nel Mezzogiorno. Un progetto che mirava a integrare mobilità, turismo, sviluppo imprenditoriale e logistica. Vederlo oggi svuotato di rotte, prospettive e visione è il segno di un declino annunciato, al quale si è risposto con inaccettabile inerzia istituzionale. Non ci sono dubbi che si tratta di una crisi di sistema che parte da lontano. La desertificazione del traffico aereo da Comiso non è il frutto del caso, ma il risultato di una gestione miope e di una drammatica assenza di pianificazione da parte della Regione Siciliana e del Governo nazionale. In questi anni, mentre altre aree del Paese consolidavano reti aeroportuali, accordi con vettori e strategie promozionali integrate, Comiso è stato lasciato al margine, senza incentivi, senza coordinamento, senza una mission chiara.
La politica di abbandono di Ryanair prima e di Aeroitalia adesso è figlia di questo vuoto”. Quali saranno le conseguenze sul territorio? “La perdita di connessioni aeree – sottolinea Bellassai – significa isolamento per cittadini, lavoratori e imprese. Significa rinunciare a migliaia di presenze turistiche, a flussi economici, a investimenti. Significa dire ai nostri giovani che la mobilità è un privilegio riservato ad altri territori. E significa anche mettere a rischio gli oltre 100 lavoratori, diretti e indiretti, che gravitano attorno allo scalo. È in gioco la competitività dell’intero Sud Est: non possiamo permetterci il lusso del silenzio”.
Bellassai propone un cambio di passo immediato, con misure precise. Quali? “L’attivazione immediata di una cabina di regia interistituzionale con Comune, Regione, Governo, Sac, imprese e stakeholder locali – spiega – per gestire l’emergenza e pianificare la ripartenza; fare in modo che il piano regionale degli aeroporti riconosca a Comiso un ruolo strategico nel sistema Sicilia, assegnandogli rotte garantite e risorse per attrarre vettori. Servono, poi, incentivi mirati per nuove compagnie aeree e per sostenere le rotte di interesse pubblico (Roma, Milano, Germania, Francia) con fondi regionali ed europei.
E, ancora, investimenti sull’intermodalità: migliorare i collegamenti stradali e ferroviari con lo scalo per aumentarne l’accessibilità. Infine, la promozione territoriale unificata per rilanciare il brand del Sud Est siciliano nel mercato turistico europeo. Comiso può e deve tornare a essere volano di sviluppo per un territorio che ha tutto: bellezze naturali, cultura, imprese dinamiche e una posizione strategica nel Mediterraneo. Ma servono idee, coraggio e azioni concrete. Il Partito Democratico è pronto a farsi carico di questa battaglia, in ogni sede, per restituire al nostro territorio la dignità e le opportunità che merita”.