Ragusa – È con intento chiaramente provocatorio che per domenica 2 febbraio, alle 10,30 presso la stazione ferroviaria di Ragusa, la CUB Trasporti e Legambiente Ragusa hanno indetto un sit in per ricordare il trentennale dell’inizio dell’iter per la realizzazione della metroferrovia. Opera infrastrutturale decisiva per creare le condizioni di mobilità sostenibile nella città ma il cui destino non è dato sapersi se quale e quando si compirà. Per l’occasione le due organizzatrici hanno diffuso questa nota stampa.
Trentennale della metropolitana mai nata. Domenica 2 febbraio sit-in alla stazione di Ragusa
10 anni fa, nel corso di una partecipata cerimonia nel piazzale esterno dalla stazione ferroviaria di Ragusa, venne posata la finta lapide del ventennale della metropolitana di superficie, ancora oggi rimasta come monito per le future generazioni. Si voleva con quella provocatoria commemorazione, mettere alla berlina la classe politica ragusana che per più di vent’anni aveva trascurato, affossato, dimenticato il progetto della metropolitana.
Da quel momento molte cose sono cambiate, a cominciare da una diversa attenzione delle più recenti amministrazioni comunali, da un diverso atteggiamento da parte della Regione siciliana, ma soprattutto da una più forte spinta dal basso da parte della società civile organizzata nella Società per la Mobilità Alternativa. L’incantesimo si è così finalmente spezzato e la metropolitana di Ragusa è diventata oggetto di attenzione e di progettazione. Però, 10 anni dopo quella commemorazione, di metropolitana non c’è ombra nella città di Ragusa. Non c’è sindaco, assessore, deputato, che non consideri la metropolitana come il volano del futuro della mobilità cittadina. Ma di metro neanche l’ombra.
Cosa succede allora? I soldi, gli stanziamenti per le periferie del governo Renzi e i contributi regionali, ci sono. I progetti, a partire da quello ripreso dall’ing. Ciuffini con la Società per la Mobilità Alternativa e fatto proprio dal Comune di Ragusa, ci sono pure, e Rete Ferroviaria Italiana li ha fatti propri. Come in tutte le opere pubbliche di questo tipo si procede per lotti, ma la gara d’appalto per il lotto principale, la ristrutturazione della stazione centrale di Ragusa, è andata a vuoto ben quattro volte. A che gioco stanno giocando? Sono le imprese che attendono dei rialzi sostanziosi? È RFI che non si muove nel giusto verso?
Si tratta di domande legittime dal momento che di questo passo non si sa quanti altri decenni passeranno prima che la metropolitana possa diventare realtà. Nella terra in cui il governo stanzia 15 miliardi per un velleitario ponte sullo stretto, non si riescono a spendere le briciole per la metropolitana di Ragusa. Il Comune di Ragusa, che ringraziamo, la sua parte l’ha in parte fatta intervenendo per ciò che è di sua competenza, come gli accessi alle fermate di Ragusa Ibla, Napoleone Colaianni e l’appalto presso l’area della stazione di testa della metro in contrada Cisternazzi, a ridosso del polo ospedaliero. L’intera area dell’ex scalo merci, acquisita dal Comune, è ora un moderno terminal per autobus urbani ed extraurbani con annessa area verde; un progetto che nasceva in simbiosi con l’intervento presso la stazione centrale in modo da costituire il polo della mobilità in pieno centro urbano.
Il terminal tuttavia non può entrare in funzione per la mancata contemporanea entrata in funzione della nuova stazione, il cui progetto contemplava l’apertura di un sottopassaggio per mettere in collegamento i due quartieri della città, ma soprattutto stazione dei treni con stazione degli autobus. Gli anni passano, e basterà un soffio di vento contrario: una nuova amministrazione con altre idee per la testa, un cambio di linea alla regione, una nuova strategia di RFI, una contingenza economica difficile, il prevalere di decisioni populiste e nord centriche (anche all’interno della nostra regione), per far sì che il sogno della metropolitana di superficie ritorni nel cassetto delle incompiute.
Noi non vogliamo rinunciare al progetto della metropolitana. Come diceva qualcuno, un sogno è tale quando a sognare si è in pochi, ma quanto a sognare si diventa in tanti, allora quel sogno diventa realtà. Ed è quello che è avvenuto grazie ad anni di mobilitazioni. Oggi c’è bisogno di una nuova spinta dal basso, di riportare il tema metropolitana fuori alle stanze del potere e dei consigli di amministrazione, per rimetterlo in mano ai cittadini, a chi crede che un futuro prossimo basato su una mobilità a misura di esseri umani e rispettosa dell’ambiente, sia possibile.
Nel trentennale della metropolitana mai nata, la sfida è ancora aperta, il progetto non può e non deve fare la fine di tanti altri progetti nati morti solo perché riguardavano questa parte “babba” di territorio isolano. Avremmo voluto festeggiare 30 anni a bordo del convoglio, invece siamo costretti a prendere atto di una impasse che però può e deve essere superata prima che produca l’ennesima sconfitta.
Ma come sempre, e ce lo dice l’esperienza, tutto dipende da noi, i ferrovieri e gli ex ferrovieri, i pendolari, gli ambientalisti, i cittadini più sensibili, l’amministrazione comunale, quanti hanno sfidato il torpore, il senso di impotenza, il menefreghismo, per portare avanti un sogno così realistico. Chiediamo a viva voce l’istituzione di un tavolo che metta in atto strategie adeguate e immediate per far pressione su RFI affinché si sblocchino gli appalti e inizino i lavori. Invitiamo tutti gli interessati al sit-in del 2 febbraio, alle ore 10,30, piazzale stazione ferroviaria di Ragusa “. (da.di.)