Vittoria – E’ morto a Vittoria Giombattista Bascietto, conosciuto da tutti come Titta. Aveva 82 anni. Era esponente di spicco del Partito comunista negli anni Settanta e Ottanta e ha ricoperto il ruolo di consigliere di quartiere mentre il padre era stato assessore della giunta guidata dal sindaco Filippo Traina che divenne poi senatore della Repubblica.
Il funerale sarà laico, con la bandiera del vecchio Partito comunista. Il corteo funebre partirà oggi, alle 16,30, dall’abitazione di Bascietto in via Fanti 27. Il corteo si dirigerà in via Gaeta dove si trova il murale di Pio La Torre. Poi, il corteo proseguirà verso il cimitero cittadino. Tanti i messaggi di cordoglio tra cui quelli del sindaco, del senatore Salvo Sallemi e dell’ex segretario provinciale della Cgil, Peppe Scifo.
“Ciao caro compagno Bascietto Giombattista fai buon viaggio – si legge in un post su facebook a firma di Peppe Scifo. Non siamo della stessa generazione ma questo non ci ha impedito di avere un rapporto alla pari, come succedeva all’epoca del Partito tra compagni. Il tuo legame al movimento progressista e dei lavoratori è stato sempre indissolubile e trasparente, caratterizzato dalla passione e dalla militanza. Non hai mai fatto mancare la tua presenza e il tuo sostegno per le cause importanti. Anche quando non hai potuto esserci fisicamente avevi il bisogno di confermare il tuo esserci, la tua condivisione. Negli ultimi anni ricevevo le tue chiamate in occasione di importanti appuntamenti sindacali, quando non potevi partecipare, soprattutto per motivi di salute, ma era importante per te comunicare che c’eri, che eri con noi e che non bisognava abbandonarsi alla rassegnazione. Era puntuale in questo periodo dell’anno la tua telefonata per chiedere il rinnovo della tessera ANPI Vittoria, così la tua adesione è stata fin dal primo momento una certezza e un sostegno. La tuaumanità resta uno dei tratti caratterizzanti del tuo vissuto. È stato un privilegio conoscerti in questi ultimi decenni. Voglio rivolgere le mie condoglianze e un abbraccio alla famiglia, la moglie i figli.. Ciao caro Titta”.