Modica – Un’ottima notizia per la sanità modicana e in particolar modo per uno dei reparti dove maggiore è il carico di lavoro, ovvero il Pronto Soccorso. La notizia, comunicata dall’Onorevole Ignazio Abbate, riguarda l’assunzione di due nuovi medici a tempo pieno che entrano in servizio presso il reparto dell’Ospedale Nino Baglieri di Modica. “La carenza di personale, in particolare medico – commenta l’On.Abbate – è da sempre un tallone d’Achille per tutto il comparto sanitario siciliano.
Non fa eccezione l’Ospedale Maggiore ed in particolare il reparto del Pronto Soccorso che, è bene ricordarlo, è a servizio di una vastissima area che comprende oltre al territorio modicano anche le vicine città di Ispica, Scicli, Pozzallo, Rosolini, Porto Palo e Pachino. Un carico di lavoro enorme che si può affrontare in un solo modo possibile: aumentando il numero di medici. E in quest’ottica l’arrivo di due nuove unità lavorative è un’ottima notizia. Così il numero totale, tra specializzati e specializzandi, sale a 20. Inoltre, sempre nella giornata odierna, è stato trovato l’accordo per scongiurare la chiusura per mancanza di personale del reparto di Medicina dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria. Questo grazie al senso di responsabilità dei dirigenti di alcuni reparti degli ospedali di Modica, Scicli e Ragusa in uno spirito di mutuo aiuto.
I medici dei reparti di Medicina e Geratria di Modica, Lungodegenza di Scicli, Cardiologia, Medicina e Malattie Infettive di Ragusa hanno infatti dato la propria disponibilità a caricarsi alcuni turni al Guzzardi, andando a colmare così le carenze di personale. E’ chiaro che si tratta di una soluzione tampone in attesa dei concorsi per l’inserimento dei nuovi medici. Ringrazio particolarmente sia per l’Ospedale di Modica che per quello di Vittoria il Direttore Sanitario Rosaria Lanza e con lei tutta la direzione strategica per aver lavorato in questa direzione. Con orgoglio possiamo affermare che in questa occasione si è sentita l’unione di intenti dell’Azienda Sanitaria Iblea che non conosce confini territoriali mostrando la vicinanza alla comunità ipparina”.