Non c’è più voglia né di scherzare né di tergiversare. Il ‘basta’ tuona dai palazzi che contano. Montecitorio, ad esempio: “Sul tratto Ispica-Modica dell’autostrada si gioca la dignità di una provincia e dell’intera Sicilia. E’ indispensabile dimostrare che nella nostra terra, un cantiere apre e poi chiude in tempi certi”. Parole di Nino Minardo, presidente della commissione Difea alla Camera, dopo che CosEdil -l’impresa che gestisce l’appalto della Siracusa-Gela, che ha miracolosamente retto botta, continuato da sola i lavori quando tutto, cinque anni fa, sembrava finito- ha spiegato che attendono che siano liquidate le fatture emesse nel marzo del 2019: crediti di 14milioni di euro. Burocrazia, leggi e promesse -a cominciare da quelle inevase dal governo Conte sui ristori- non hanno consentito di incassare il dovuto e le imprese rischiano di fallire.
“Fornitori stremati”, scrive la Cosedil di Andrea Vecchio, di fronte all’impossibilità loro di comunicare ai fornitori ‘alle corde’, i tempi esatti per fare fronte al saldo delle fatture. E le imprese hanno comunicato che fermano i lavori, a ridosso della conclusione di quelli che porteranno, prima o poi, ad aprire il casello di Modica. Vecchio a LiveSicilia, spiega che “i fornitori non possono più andare avanti” e che “l’autostrada potrebbe essere inaugurata a giugno ma bisogna sbloccare subito le somme”. C’è un mancato trasferimento delle risorse dal ministero delle Infrastrutture per le pastoie burocratiche di cui sopra e Nino Minardo, di fronte al rischio anche di perdere posti di lavoro e di non vedere avanzare l’autostrada Siracusa-Gela, con grave danno economico per il territorio, ha interessato della questione il ministro, Matteo Salvini, “per risolvere le criticità e scongiurare lo stop ai lavori”. Come CosEdil ha riconosciuto, non è colpa di Salvini ma di chi occupa quegli uffici, di carte e cartacce che fermano tutto e di un’azione compulsiva che è necessaria. Complusione che deve fare la politica e che ha fatto Minardo.
A cui si è immediatamente accodato Nello Dipasquale, prima che anche i sindacati alzassero la voce mentre resta silente il commissario straordinario che governa Modica e qualche altra istituzione locale che dovrebbe, invece, farsi sentire. La verità è che, a ridosso di un altro traguardo, tornano gli ostacoli. Le pastoie, i freni. Questa volta, la rappresentanza istituzionale ha alzata la voce e adoperata l’azione, nei tempi giusti. In queste ore, poco movimento nei cantieri dell’autostrada. Non è un ben segnale. Anche perché tutto sembrava fatto ma adesso tutto s’è complicato (di Adrien25)