“Vittorini se n’è ghiuto. E soli ci ha lasciato”. Famosissima frase, lapidaria e sprezzante, con cui l’allora segretario dell’allora Partito Comunista Italiana, il granitico Palmiro Togliatti, su Rinascita, con il suo nome letterario di Roderigo di Castiglia, commentò l’abbandono, da parte di Elio Vittorini, della rivista Il Politecnico e dello stesso partito. I lettori ci chiederanno che c’entra questo ricordo della metà (1951) del Novecento con la situazione politica attuale di una periferica cittadina del sud-est siciliano (ma il padre di Vittorini era ferroviere siracusano e in Sicilia svolse il suo lavoro).
Rispondiamo subito: non c’entra niente. Ma la frase ci è inconsciamente tornata in mente non appena letto il comunicato con cui Corrada Iacono, consigliera comunale di Ragusa eletta nella lista CasSindaco, e presidente della commissione consiliare Cultura, annuncia di abbandonare la lista di maggioranza e in pratica vuota il sacco sulle “gocce che hanno fatto traboccare il vaso”. Anche in questo caso, come abbiamo appena fatto con le dichiarazioni del consigliere Carmelo Anzaldo, anch’egli in fuga dalla lista di maggioranza, riportiamo integralmente le considerazioni che hanno portato Corrada Iacono a compiere lo strappo. “Ho atteso l’approvazione del bilancio, che nei fatti segna la fine della consiliatura, per chiudere la mia esperienza all’interno della lista CasSì sindaco. Una decisione maturata, sofferta, ma serena, al culmine di un percorso che mi ha vista, più volte, chiedere, come componente della maggioranza, collegialità nelle decisioni.
Nonostante i miei tentativi di aprire un dialogo sereno per dare risposte alle istanze che provengono dalla città ho trovato un vero e proprio muro da parte del sindaco che non gradisce alcuna forma di dissenso e non permette ai consiglieri comunali, eletti dai cittadini, di svolgere con coscienza e impegno il loro lavoro. In questi anni ho avanzato una serie di proposte che provenivano da tanti cittadini. Anche dietro richiesta di tante mamme e del Centro d’aiuto alla vita ho chiesto la creazione del Giardini degli angeli, per i bambini mai nati: il consiglio comunale, due anni fa, ha approvato un mio atto d’indirizzo ma, a oggi, nonostante si tratti di un’opera che richiede tempi molto brevi per l’attuazione, non ha visto ancora la luce. Ho chiesto la predisposizione della culla della vita: c’era la disponibilità dell’Asp, ma ancora una volta, dal sindaco si è registrato totale disinteresse. Due anni fa sono stata la prima a segnalare il rischio di chiusura di Pediatria all’ospedale di Ragusa. Ho avvertito subito il sindaco perché occorreva un intervento forte sull’Asp, e mi sono sentita rispondere che non era questione di sua competenza.
Nonostante tutte queste porte chiuse in faccia da parte del sindaco Cassì, che ho sempre sostenuto lealmente e con il massimo impegno, non ho mai smesso di portare avanti le istanze dei cittadini. Mi sono spesa per gli Hub vaccinali a San Giacomo, a Marina di Ragusa e per i cittadini stranieri che vivono in città”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la discussione in vista dell’approvazione del bilancio, nei giorni scorsi. In seno alla maggioranza ho chiarito che avrei votato quegli emendamenti che, in scienza e coscienza, ritenevo utili ai cittadini nell’ambito sociale, anche se presentati da consiglieri di altri partiti. Sono stata pesantemente ripresa e messa da parte solo perché ho detto che avrei votato seguendo la mia coscienza e non i diktat del sindaco. Ho fatto ciò che ogni consigliere dovrebbe fare: votare in piena libertà e per il bene dei cittadini. Per tutta risposta, alla riunione di ieri sera convocata dal sindaco, con i consiglieri dell’attuale maggioranza e con quelli che dovrebbero fare parte della nuova coalizione a suo sostegno, non sono stata nemmeno invitata.
Mi sarei aspettata, da parte del sindaco, un gesto di apertura e di confronto tenuto conto del mio operato e del mio senso di responsabilità verso la maggioranza in questi cinque anni. Al contrario ho ricevuto l’ennesima porta in faccia che ha confermato la mia decisione di lasciare la lista”. Sulla possibile futura collocazione di questi due autorevoli esponenti consiliari per il momento solo ipotesi, anche se le più accreditate darebbero Anzaldo in direzione Fratelli d’Italia e Iacono verso lo schieramento pro Riccardo Schininà. Ma è evidente che a questo punto il sindaco dovrebbe cominciare a ripetersi questo mantra “Maria Malfa se n’è ghiuta. Ciccio Barone l’ho licenziato io. Gianni Messasalma e Luca Rivillito se ne sono ghiuti. Raimonda Salamone se n’è ghiuta. Carmelo Anzaldo se n’è ghiuto. Corrada Iacono se n’è ghiuta”. Che niente niente “solo mi hanno lasciato?” (daniele distefano)