Stava attraversando il sistema solare quando è esplosa travolgendo tutto. Ad esplodere una cometa vulcanica ghiacciata che ha messo sull’attenti la comunità scientifica, che ipotizza che ora nello spazio ci siano tonnellate di detriti che le appartengono. Secondo le informazioni comunicate dalle comunità scientifiche un corpo celeste di grande impatto, mentre transitava, ha emesso gas, ghiaccio e detriti. Colpa del cosiddetto outburst [sfogo, ndr], un episodio che avviene ciclicamente e porta le comete come questa a travolgere tutto ciò che ha nei paraggi con la sua “furia”.
La cometa vulcanica ghiacciata e l’esplosione nel Sistema Solare
Si tratta di un’anomalia? Sì e no. Il corpo celeste che è esploso si chiama 29P/Schwassmann-Wachmann ed è una cosiddetta cometa periodica, ossia una cometa con un periodo orbitale relativamente breve (inferiore a 200 anni) che passa nei nostri cieli e che segue una sorta di schema preciso. 29P/Schwassmann-Wachmann ci mette circa 14,9 anni per orbitare intorno al Sole e, durante questi “giri”, si satura e poi scoppia. Lo scoppio avviene una o due volte l’anno e dura dai 7 ai 14 giorni, periodo durante il quale la cometa brilla con enorme potenza e diventa vulcanicamente attiva. C’è da dire, però, che per quanto fisiologica sia questa esplosione, il team di ricercatori della NASA che si occupa dell’osservazione della cometa è rimasto abbastanza impressionato ora: l’entità dello scoppio raggiunto questa volta è piuttosto raro ed è stato davvero travolgente.
La particolarità dell’esplosione della cometa ghiacciata
Dal 22 novembre a oggi, infatti, la cometa sta ancora esplodendo. Si è “cimentata” in un primo evidente scoppio, “sputando” gas estremamente freddi e ghiaccio dal suo nucleo, che sono stati lanciati a velocità impressionanti nel Sistema Solare per poi in apparenza placarsi e tornare a esplodere il 27 e 29 novembre e il 5 dicembre. Gli scienziati suppongono che questa attività/esplosione ghiacciata (chiamata criovulcanismo), sia destinata a durare ancora per diverso tempo e che 29P/Schwassmann-Wachmann si lascerà dietro tonnellate di gas e detriti. Dalla cometa stanno infatti arrivando anche dei pezzi di crosta superficiale, segno che nel corso del suo giro attorno al la cometa ha accumulato un numero elevato di radiazioni. Questo accumulo ha fatto sì che l’interno ghiacciato del corpo celeste si sia trasformato da solido a gassoso, provocando un accumulo di pressione sotto la crosta che, arrivando al limite, ha creato delle spaccature con tanto di fuoriuscita di criomagma (ovvero l’insieme dei materiali “sputati”).
La cometa ghiacciata e i materiali espulsi
Le immagini raccolte dai ricercatori della Nasa rivelano che il criomagma è composto principalmente da monossido di carbonio e azoto gassoso, nonché da alcuni corpi solidi ghiacciati (facenti parte sia della crosta della cometa che del nucleo) e idrocarburi liquidi. Questi ultimi sono estremamente interessanti per gli scienziati, che li reputano una delle principali materie prime da cui ha avuto origine la vita sulla Terra. Attualmente, i ricercatori stanno tenendo sotto controllo il criomagma fuoriuscito, che ha travolto il Sistema Solare spargendosi per oltre 60.000 km e sta viaggiando a una velocità di 1.295 km orari, per capire se le eruzioni di questa cometa e delle sue simili possano effettivamente essere legate alla vita nell’Universo. Il monitoraggio della Nasa seguirà sia i detriti che la cometa stessa, per approfondire il suo “comportamento” e le conseguenze dei suoi outburst. Fonte foto: NASA/JPL/Caltech/Ames Research Center/University of Arizona