Il prossimo 16 novembre alle 11.45 il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi terrà nell’Aula della Camera una informativa urgente sulla situazione delle navi dei migranti. Lo ha comunicato all’assemblea di Montecitorio il vicepresidente Fabio Rampelli. E’ crisi diplomatica tra Roma e Parigi sulla Ocean Viking, con i francesi che dalle parole sono passati ai fatti. Dopo giorni di tensioni e accuse con i migranti in mezzo al mare senza un porto in cui sbarcare, il ministro dell’Interno Gerald Darmanin stamattina ha rotto l’impasse annunciando che la nave sarà accolta domani a Tolone ma attaccando pesantemente l’Italia.
Il ministro di Macron ha definito “incomprensibile e disumana” la decisione di Roma di non aprire i suoi porti e soprattutto ha promesso una ritorsione durissima: la serrata dei confini a Ventimiglia, con 500 agenti già schierati, e la sospensione dell’accoglienza di 3.500 rifugiati dall’Italia, accompagnata da un appello agli altri Paesi Ue a fare altrettanto. “Incomprensibile” e “sproporzionata” è la posizione assunta da Parigi, è stata la risposta di Roma, che ha tenuto il punto. Contrattaccando. L’Italia ha accolto decine di migliaia di migranti, loro appena alcune centinaia, hanno ricordato tra gli altri i ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, con quest’ultimo in particolare che ha denunciato una solidarietà europea soltanto “sbandierata”.
All’inizio della giornata, mentre la Ocean Viking navigava vicino alle coste della Corsica (e Parigi avviava l’evacuazione umanitaria di 4 dei 234 profughi a bordo), Darmanin ha spiegato che la nave della Ong Sos Mediterranee sarà accolta in Francia soltanto “in via eccezionale, su richiesta del presidente della Repubblica, e tenuto conto dei 15 giorni di attesa in mare che le autorità italiane hanno fatto subire ai passeggeri”. Per poi deplorare “profondamente la scelta dell’Italia di non considerarsi come uno Stato europeo responsabile”. Che in quanto Paese più vicino aveva il dovere di aprire i suoi porti, oltre al fatto che è “il primo beneficiario” del meccanismo di solidarietà europeo per i ricollocamenti, ha aggiunto. Per tutto questo Darmanin ha parlato di “conseguenze gravi per relazioni bilaterali”.
Non si è trattato di un semplice avvertimento: prima ha sospeso l’accoglienza prevista di 3.500 rifugiati attualmente in Italia, invitando tutti gli altri, “in particolare la Germania”, a seguire l’esempio; poi ha dato l’ok al “rafforzamento dei controlli alle frontiere”, dove “500 agenti sono già stati schierati”. In sintesi, ha concluso Darmanin, in questa contesa “sarà il governo italiano a rimetterci”. E le ritorsioni rischiano di non finire qui.