Capri Leone – La morte del 35enne Roberto Parasiliti (foto), che lunedì mattina a Capri Leone si era dato fuoco in casa davanti alla madre, evidenzia il disagio psicologico di una parte crescente della popolazione e sull’ennesima falla della sanità siciliana. In Sicilia infatti non ci sono posti liberi nei centri grandi ustioni. Il 35enne era stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata Militello, ma le gravissime ustioni riportate sul 75% del corpo suggerivano un ricovero immediato in una struttura attrezzata. Sia al Grandi Ustioni di Palermo che a quello di Catania, però, non c’erano posti liberi: 36 per quasi 5 milioni di abitanti. Anche il Papardo di Messina, infatti, è attrezzato solo per piccole ustioni. Nell’elisuperficie di Capri Leone, l’elisoccorso era in attesa del paziente, per trasportarlo d’urgenza al Sant’Eugenio di Roma.
Proprio durante il volo, l’anestesista a bordo ha suggerito un rientro immediato, per l’aggravamento delle condizioni della vittima. Quindi il ripiego al “Fogliani” di Milazzo, dove martedì pomeriggio Roberto è morto: gli organi interni erano ormai irrimediabilmente compromessi dalle fiamme, ma avrebbe potuto salvarsi se l’Isola avesse avuto un letto da dargli. I pm hanno disposto l’autopsia, per accertare eventuali responsabilità sulla sua fine.