Ragusa – Sull’apertura dei cimiteri, resa possibile dall’entrata in vigore della fase 2, misura molto attesa dai cittadini che non vedevano l’ora di tornare a visitare i propri cari defunti, si alza la voce critica dell’associazione di consumatori Adoc, aderente alla Uil e di cui è presidente provinciale Michele Tasca, che chiede senza mezzi termini “sì alle norme univoche e senza differenze territoriali” vista la gran confusione con cui i Comuni iblei hanno affrontato la scadenza.
Confusione che Tasca addebita al Presidente della Regione “che si è arrogato il potere di una ordinanza contingibile e urgente per dire, fra le altre cose, che “i Sindaci hanno la facoltà di disporre l’apertura dei cimiteri, a condizione che possano essere assicurate adeguate misure organizzative per evitare assembramento di visitatori e per garantire la distanza interpersonale”. Ne è conseguito, sottolinea il presidente Adoc che “quanto scritto autorizza i sindaci non a disporre l’apertura secondo quanto previsto dall’ultimo decreto ma a sbizzarrirsi sulle misure organizzative per evitare assembramenti in un posto all’area aperta, dove, elettivamente, la distanza fra le tombe è già un elemento che garantisce distanza interpersonale”.
E Tasca non manca di ironizzare sul fatto che “erano 8 gli amministratori di Comuni della provincia che invocavano “principi irrinunciabili ed inderogabili di univocità di approccio e di azione, al cospetto in particolare di temi che toccano le corde emotive più sensibili di ogni cittadino come quello in questione”, quando il Sindaco di Modica assumeva scelte estemporanee in dispregio delle normative. Quasi gli stessi che lasciano basiti per le ordinanze e i regolamenti prodotti per le “adeguate misure organizzative per evitare assembramenti, ordinanze e regolamenti tutti diversi fra i vari comuni”.
Facendo riferimento in particolare all’ordinanza del Comune di Ragusa, Michele Tasca osserva che “merita la palma per la complessità burocratica dell’ordinanza” per poi entrare nel dettaglio “di buono c’è solo l’orario unico, 8-17, ma da censurare del tutto la chiusura domenicale per consentire gli interventi di pulizia straordinaria e sanificazione, scelta illogica per quanti lavorano nel corso della settimana.
L’utenza suddivisa per elenco alfabetico, in tre gruppi, nei giorni di LUNEDI’ E GIOVEDI’ accesso consentito ai visitatori il cui cognome inizia con lettera dalla A alla D; MARTEDI’ E VENERDI’ accesso consentito ai visitatori il cui cognome inizia con lettera dalla E alla M; MERCOLEDI’ E SABATO accesso consentito ai visitatori il cui cognome inizia con lettera dalla N alla Z; l’ordinanza contiene disposizioni particolari: servizio con le autovetture per raggiungere le tombe sospeso, quindi i titolari di tesserino di accompagnamento potranno accedere con un accompagnatore, particolare che ci fa scoprire la prescrizione, per nulla citata che può entrare solo un cittadino per visita, nemmeno, quindi, marito e moglie anziani, ma attenzione la lettera inziale del cognome di riferimento per accedere nel giorno previsto deve essere quella del soggetto accompagnato e non dell’accompagnatore.
I soggetti portatori di handicap o comunque non autosufficienti potranno accedere all’interno dell’area cimiteriale con l’ausilio di un solo accompagnatore, fermo restando che il cognome di riferimento per l’accesso è quello, anche in questo caso, del soggetto accompagnato e non dell’accompagnatore. Presidi di sicurezza e distanze usuali, con guanti e mascherine ma, all’interno dei cimiteri sarà obbligatorio il rispetto di percorsi differenziati predisposti per l’ingresso e l’uscita. In ogni caso, ingressi contingentati per un massimo di 70 persone che non potranno permanere all’interno dell’area cimiteriale per più di 30 minuti, in verità assai pochi considerata l’estensione dei cimiteri cittadini”.
Infine l’Adoc conclude “la diversità e, in qualche caso la complessità delle norme imposte hanno suscitato non poche critiche fra i cittadini, anche tenuto conto che ad osservare le norme saranno prioritariamente anziani che poco digeriscono applicazioni, turni per ordine alfabetico ed eventuali attese all’esterno, sotto il sole, per questo periodo, dal momento che tutti i sindaci si sono preoccupati di turni e orari ma nessuno avrà previsto idonee soluzioni con gazebi e posti a sedere per anziani e disabili. L’importante è farsi vedere ligi alle regole, i disagi dei cittadini sono altra cosa”. (da.di.)