Valgono il 9% del Pil italiano i 2,4 milioni di lavoratori stranieri presenti in Italia, il 25% dei quali svolgono un lavoro domestico. E’ quanto emerge dal dossier Immigrazione 2019, presentato oggi a Milano dal Centro Studi e Ricerche Idos e da Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.
Il lavoro straniero in Italia vale 139 miliardi di euro e contribuisce al bilancio statale attraverso tasse e contributi per 25 miliardi di euro, una cifra superiore a quanto lo Stato spende per farsene carico. Si tratta di una forza lavoro indispensabile per il nostro Paese, soprattutto nel comparto della cura e dell’assistenza domiciliare, dove la loro incidenza supera il 70% del totale e riguarda soprattutto donne. Su 859.233 colf e badanti regolarmente censiti a fino 2018, 613.269 erano immigrati. "Un numero in costante calo dal 2012 ad oggi, periodo nel quale o lavoratori stranieri regolarmente impegnati nel comparto sono stati persi 210.000 posti di lavoro – ha commentato Andrea Zini, vice presidente di Assindatcolf -. Questo tipo di lavoratori stranieri e’ penalizzato da una mancanza ormai pluriennale di quote dedicate agli ingressi effettivi all’interno dei cosiddetti decreti flussi e di una politica che non ha saputo riformare il welfare famigliare e valorizzare questa forza lavoro, contribuendo al contempo al dilagare del lavoro nero o grigio".