Prendendo spunto dalla notizia di questi mesi che “si è già conclusa, in ambito regionale, l’istruttoria procedimentale che porterà all’istituzione del Parco degli Iblei, e che il nuovo Ente coinvolgerà ben tre province, tra le quali quella ragusana in massima parte, e dovrebbe, nelle intenzioni,
essere foriero di sviluppo e incentivi per l’economia delle popolazioni interessate”, la sezione ragusana di Fratelli d’Italia “chiede che anche il Sindaco di Ragusa si attivi per conoscere compiutamente tutti gli aspetti relativi alla perimetrazione del Parco e delle relative aree, ponendo l’accento sulla necessità di non gravare la popolazione del nostro territorio con vincoli non condivisi, imposti dall’alto e dagli effetti potenzialmente devastanti per il nostro territorio”. Secondo l’analisi dal partito della Meloni rappresentata dal coordinatore cittadino Sergio Arezzo e dai componenti del coordinamento comunale, Gianni Antoci, Umberto Calvanese, Alessandro Sittinieri e Nicoletta Tumino, “la legge istitutiva (n.22 del 2007) è ormai datata, le documentazioni tecniche e scientifiche poste a fondamento del progetto non appaiono aggiornate e il territorio rurale rischia seriamente di essere assoggettato a vincoli cogenti, in percentuale ben superiore al 70%.
Non solo: gli imprenditori agricoli, i proprietari dei terreni, i cacciatori, coloro i quali hanno interessi economici collegati al territorio, temono seriamente che la quantità e l’intensità dei vincoli imposti possano pregiudicare definitivamente le loro attività, con notevole danno per la stessa identità culturale delle nostre contrade. Ed ancora: a dispetto della vantata correttezza formale dei vari passaggi procedimentali, scarsissima è stata, nei fatti, l’informazione sulla istituzione di questo Ente, la cui importanza non è ancora nemmeno percepita dai cittadini ragusani”. (da.di.)