La dieta contro l’influenza prevede il consumo di alcuni alimenti che, per le loro particolari proprietà, rafforzano le nostre difese naturali agendo tanto sul corpo quanto sull’umore. Per alleviare i malanni di stagione o prevenirli basta seguire un’alimentazione che si basa sul consumo di tanta frutta di stagione, curcuma e tante verdure.
Ecco cosa si mangia. Lunedì: colazione con un bicchiere di latte vegetale, caffè o caffè d’orzo o tisana o tè rosso rooibos, una fetta di pane integrale o 2 fette biscottate con miele e un’estratto o centrifuga di kiwi, mela, carote, radice di zenzero. Spuntino: sei anacardi. Pranzo: una porzione di riso venere con cavolfiore, prezzemolo fresco, zenzero e olio a crudo evo, un’insalata belga alla griglia con curcuma. Merenda: una tazza di mirtilli. Cena: una porzione di salmone in crosta di mandorle, carote saltate in padella con semi di sesamo. Martedì: colazione con un bicchiere di latte vegetale, caffè o caffè d’orzo o tisana o tè rosso rooibos, una fetta di pane integrale o 2 fette biscottate con miele e un’estratto o centrifuga di kiwi, mela, carote, radice di zenzero. Spuntino: una banana. Pranzo: una crema di zucca e una porzione di cavolo rosso con mele verdi. Merenda: un cachi. Cena: broccoletti al vapore e tonno scottato.
Che cos’è l’influenza? L’influenza è una malattia respiratoria stagionale estremamente contagiosa, che colpisce solitamente tra dicembre e marzo, con un picco a febbraio. L’impatto della stagione influenzale, ogni anno, è diverso. Ci sono inverni in cui la sindrome influenzale causa un’epidemia che mette a letto milioni di italiani, magari con complicanze anche gravi per le quali i Pronto Soccorsi vengono sommersi di richieste. Altri in cui invece il periodo dell’influenza passa senza quasi farsi sentire. È causata da un’infezione delle vie aeree (naso, gola, trachea, bronchi, polmoni) da parte di virus influenzali. In genere l’influenza dura dai tre ai cinque giorni, ma lo stato di affaticamento, può prolungarsi per due o tre settimane. Le forme più lievi possono talvolta essere confuse per raffreddore: i sintomi sono simili, ma nell’influenza sono in genere più marcati e compaiono molto bruscamente. La congestione nasale (un fastidio caratterizzato da gonfiore e secrezioni nasali, simile a quello associato alla sinusite), la gola irritata e gli starnuti frequenti sono i sintomi più comuni del raffreddore, che oltre a difficoltà respiratorie può dare anche mal di testa e tosse, proprio come l’influenza; ma in quest’ultimo caso si avranno anche altri disturbi, come febbre, dolori muscolari e articolari, affaticamento e debolezza. Nonostante le analogie, il raffreddore e l’influenza sono due patologie completamente diverse, causate da virus diversi. Infine, anche se il nome può confondere le idee, la cosiddetta influenza intestinale non ha nulla a che fare con l’influenza classica. La prima infatti è causata da virus diversi e i sintomi specifici sono nausea, diarrea e vomito.
Di recente uno studio della University of Yale (Usa), pubblicato sulla rivista scientifica Cell Reports, ha evidenziato che le cellule dei tessuti delle vie aeree variano molto da persona a persona nella risposta al comune virus del raffreddore. Mentre i ricercatori della University of Virginia, sempre negli Stati Uniti, con un lavoro apparso su Scientific Reports hanno recentemente scoperto che i soggetti nel cui naso sono naturalmente presenti più batteri Staphylococcus hanno maggiori probabilità di contrarre raffreddori più forti rispetto agli altri. In altre parole, ci sarebbe una predisposizione personale ad andare incontro al più frequente dei malanni di stagione, al quale si aggiungono la tosse e l’immancabile influenza, che ha già iniziato a far registrare i primi casi in Italia e il cui picco è previsto a cavallo del prossimo Natale.