I consiglieri grillini di Ragusa parlano di “ mancato rispetto delle più semplici regole istituzionali” nella conduzione delle sedute consiliari”, e di caos e si spingono al punto di chiedere le dimissioni del presidente del civico consesso Fabrizio Ilardo.
Il riferimento è alla seduta del 31 gennaio che sarebbe stata “prima sospesa e poi chiusa senza avvisare nessuno”. Per questo motivo il gruppo grillino, Zaara Federico (capogruppo), Sergio Firrincieli, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri e Antonio Tringali, hanno chiesto “con urgenza la convocazione della conferenza dei capigruppo per definire l’attuazione di taluni aspetti tesi a salvaguardare il ruolo dei consiglieri comunali” e si dicono meravigliati “soprattutto, del comportamento del presidente del civico consesso Fabrizio Ilardo che dovrebbe essere garante, soprattutto, delle minoranze. Per cui, se non è in grado di gestire l’aula con la dovuta attenzione, facendo tra l’altro denotare manifesta incapacità nel rispetto delle regole, forse è meglio che si dimetta”.
A provocare questa vibrante protesta dei pentastellati quanto accaduto in questa ultima seduta consiliare di cui danno la propria versione “sono le 19,35 quando Ilardo, con il segretario generale, Vito Scalogna, fanno i conti e rilevano la mancanza del numero legale. Seduta, dunque, rinviata di un’ora. Si va via per tornare intorno alle 20,20. E con nostra meraviglia, i battenti di palazzo dell’Aquila risultano essere completamente serrati. Ci informiamo e veniamo a sapere che, durante un successivo riconteggio, era stato appurato che il numero legale in realtà c’era. Quindi, Ilardo e Scalogna hanno decretato la conclusione della seduta di Consiglio. Naturalmente, senza che nessuno fosse informato. E lo testimonia il fatto che, oltre a noi, sono arrivati, all’orario previsto delle 20,30 i vigili urbani che avrebbero dovuto svolgere il proprio servizio in aula. E anche loro non hanno potuto far altro se non girare i tacchi e andare via visto che era tutto chiuso”.
Immancabile il giudizio di Zaara Federico, Sergio Firrincieli, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri e Antonio Tringali su quanto sarebbe avvenuto “per noi si è concretizzata una mancanza di rispetto istituzionale che sta tra l’altro rischiando di sfociare in una sorta di anarchia e di completa assenza delle regole. Che cosa dobbiamo ancora aspettarci per il futuro? Non lo sappiamo. Di certo c’è che vogliamo essere garantiti ed ecco perché abbiamo chiesto la convocazione urgente della conferenza dei capigruppo in cui fare valere le nostre rimostranze.
Ci sembra che il passato stia ritornando a bussare con prepotenza, un passato che Ragusa era riuscita a relegare in un angolo mentre adesso, in maniera tronfia, lo stesso appare intenzionato a mostrare i muscoli. Quanto accaduto ieri sera è, per noi, di una gravità estrema. E chiediamo che anche il segretario Scalogna fornisca delle spiegazioni. Se il presidente Ilardo non è in grado di garantire tutti, forse è meglio che si dimetta”. (da.di.)