"Il glicofosato che si assume attraverso la dieta non è cancerogeno per l’uomo". Lo stabilisce l’Organizzazione mondiale della Sanità e la Fao, in seguito a un meeting del Panel of Experts on Pesticide Residues in Food and the Environment. Il glicosifato, il pesticida più utilizzato al mondo, era stato classificato lo scorso anno dalla stessa Oms come "probabile cancerogeno per l’uomo". Ora però l’Oms fa un passo indietro e specifica con più chiarezza la sua posizione a riguardo. "La grande maggioranza delle prove scientifiche – si legge nella nota dell’Oms e della Fao – indica che la somministrazione di glifosato e di prodotti derivati a dosi fino a 2000 milligrammi per chilo di peso per via orale, la piu’ rilevante per l’esposizione con la dieta, non e’ associata ad effetti genotossici nella stragrande maggioranza degli studi condotti su mammiferi". Si riducono quindi i timori circa l’esposizione al pesticida attraverso l’alimentazione. "Qualche studio – hanno precisato l’Oms e la Fao – ha evidenziato un’associazione positiva tra l’esposizione al glifosato e il rischio di linfoma non Hodgkin. Tuttavia l’unico studio, condotto con una grande coorte e di grande qualita’, non ha trovato evidenza di una associazione per nessun livello di esposizione". La nuova posizione dell’Oms e della Fao ha preceduto di qualche settimana la decisione della Commissione Ue sul rinnovo della licenza per l’uso del glifosato. In occasione dello stesso meeting, inoltre, e’ stata anche ridiscussa l’eventuale pericolosita’ del diazinone, un insetticida utilizzato contro le zanzare"tigri", quelle portatrici di vrus come Zika; e si e’ ridiscusso anche di un altro insetticida, il malatione. Le conclusioni sono simili a quelle per il glifosato: e’ improbabile che i due insetticidi siano cancerogeni.