Flash mob, in diverse città italiane, per dire no al Trattato Transatlantico tra Usa e Ue con la ‘Campagna stop TTIP (Transatlantic trade and investment partnership). Chi si oppone al TTIP denuncia l’eliminazione di quei vincoli di legge per la tutela della salute dei cittadini, la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti dei lavoratori. In pratica il trattato ha l’obiettivo di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti rendendo il commercio fra essi più fluido. "Il TTIP – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori – è qualcosa di più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale, perché rischia di completare l’opera di deregolamentazione di interi settori economici, rafforzando il potere delle grandi corporation su cittadini e sulle loro nazioni (ad esempio, permettendo che un Paese debba pagare risarcimenti a una multinazionale se adotta una legge di tutela ambientale considerata restrittiva). Chi ha più da perdere è l’Europa a tutto vantaggio delle multinazionali Usa. Stiamo parlando di finanza, servizi pubblici, sicurezza alimentare e agricoltura, ad esempio, le norme sulle tipicità, sui pesticidi, sugli OGM, sugli ormoni nelle carni in Europa che sono sicuramente sono molto più restrittive di quelle americane o sulle proprietà industriale". Anche Greenpeace ha fatto sentire la sua voce nella giornata di mobilitazione contro il TTIP. Secondo l’organizzazione ambientalista il TTIP costituirebbe l’architrave di un cambio di sistema economico con forti rischi per la sostenibilità sociale e ambientale già in pericolosa deriva.