Ormai è certo. Il fumo passivo può provocare il tumore. A dirlo il risultato di un sondaggio dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) su oltre 3.000 cittadini, presentato all’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma nel corso della campagna nazionale di sensibilizzazione sul tumore del polmone. Secondo la statistica, il 71% dei fumatori fuma regolarmente in luoghi chiusi, mentre per il 43% smettere con le sigarette non riduce il rischio di sviluppare questa patologia. Una diffusa ignoranza che preoccupa, avverte l’Aiom, visto che il 49% dichiara di fumare in presenza di bambini. L’Aiom ha realizzato anche un’indagine fra i propri soci e in tutti i centri di oncologia della penisola sono stati diffusi due opuscoli informativi: uno sui danni del fumo passivo (e attivo), da distribuire anche negli ambulatori dei medici di medicina generale, l’altro su come affrontare al meglio questa neoplasia, destinato ai pazienti e ai familiari. In tanti chiedono informazioni sia sui danni provocati dal fumo che sulle malattie che ne derivano. L’89% degli intervistati vorrebbe, infatti, ricevere maggiori notizie sulla malattia e per il 72% servono più campagne di prevenzione. Il fumo passivo colpisce il 28% degli italiani e rappresenta il principale fattore inquinante degli ambienti chiusi, inoltre provoca nel mondo oltre 600mila morti l’anno.