La tanto attesa Rottamazione quinquies si avvicina, con gli ultimi “rumors” che la danno per certa all’interno della prossima Legge di Bilancio 2026. Questa misura, fortemente voluta dalla Lega e ora in fase di iter parlamentare, promette di distinguersi dalle precedenti edizioni grazie a un maggior numero di rate e un piano di ammortamento più lungo. Tuttavia, a causa delle limitate coperture finanziarie, l’accesso potrebbe essere ristretto a un numero selezionato di contribuenti.
Come funzionerà la Rottamazione Quinquies?
La proposta di legge prevede alcune significative novità che mirano a rendere la sanatoria più sostenibile per chi si trova in difficoltà economica, mantenendo il principio cardine di pagare solo il debito iniziale, senza sanzioni e interessi aggiuntivi.
Ecco le principali innovazioni rispetto alle quattro edizioni precedenti:
- 120 rate mensili: I contribuenti avranno la possibilità di saldare il debito in 120 rate, rispetto alle sole 18 previste nelle versioni passate.
- Piano di ammortamento decennale: Il debito potrà essere estinto in 10 anni, anziché in 5.
- Decadenza più flessibile: La decadenza dalla rottamazione scatterà solo dopo il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive. Nelle precedenti edizioni, bastavano appena cinque giorni di ritardo su una singola rata.
Queste nuove regole mirano a rendere sostenibile anche il saldo di debiti di importo elevato. Ad esempio, un debito di 50.000 euro, dilazionato in 120 rate, equivarrebbe a circa 416 euro al mese per 10 anni, una cifra ben più gestibile per molti.
I due requisiti fondamentali per l’accesso
Il principale ostacolo all’implementazione di una rottamazione universale risiede nella mancanza di coperture finanziarie adeguate. Una sanatoria, infatti, riduce il gettito per le casse dello Stato, rinunciando a sanzioni e interessi che rientrano nelle cartelle esattoriali. Per questo motivo, è probabile che la nuova misura preveda dei paletti precisi per l’accesso.
Le dichiarazioni del viceministro Maurizio Leo hanno già fornito indizi sui potenziali criteri:
- Dimostrazione della difficoltà economica: Le precedenti edizioni della rottamazione sono state talvolta utilizzate anche da chi non aveva una reale intenzione di pagare, ma solo di ritardare azioni esecutive come pignoramenti e fermi amministrativi. Questa volta, l’obiettivo è riservare la misura a coloro che hanno una reale volontà di saldare i debiti ma si trovano in comprovate difficoltà economiche. Per accedere, sarà necessario dimostrare la propria situazione di disagio finanziario. La rottamazione quinquies, quindi, non sarà accessibile a chi ha la capacità economica ma non intende onorare i propri debiti.
- Importo minimo del debito: Per i debiti di importo più contenuto, una dilazione decennale risulterebbe sproporzionata e poco efficiente. Sta emergendo l’ipotesi di ammettere alla dilazione lunga solo i debiti di importo superiore ai 1.000 euro. Per cifre inferiori, l’applicazione di una sanatoria così estesa non avrebbe una logica economica.
In attesa della definizione ufficiale nella Legge di Bilancio 2026, questi requisiti preliminari delineano un approccio più mirato, volto a sostenere chi è realmente in difficoltà senza gravare eccessivamente sulle finanze statali. I contribuenti interessati dovranno prepararsi a dimostrare la propria situazione economica per accedere a questa nuova, ma selettiva, opportunità.