Ragusa – Nell’ambito del progetto “Educare alla salute: Incontri sulla prevenzione delle malattie infettive”, si è svolto presso la Casa Circondariale di Ragusa il terzo seminario rivolto ai detenuti e al personale penitenziario. L’iniziativa, ideata da AJS Connection Srl con il contributo non condizionante di Gilead Sciences, gode del patrocinio non oneroso del DASOE – Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, di Federsanità ANCI Sicilia e dell’ARNAS Garibaldi di Catania.
L’incontro ha rappresentato una tappa importante del calendario di eventi “Ragusa in Salute: percorsi di prevenzione e benessere”, promosso dal Comune di Ragusa e dall’ASP 7 di Ragusa con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza – e in questo caso la popolazione detenuta – su tematiche cruciali legate alla prevenzione sanitaria.
Il seminario, fortemente voluto e reso possibile grazie alla disponibilità del Direttore della Casa Circondariale, Santo Mortillaro, e alla collaborazione particolare della dott.ssa Noto, responsabile dell’area trattamentale e del Comandante della Polizia Penitenziaria Claudio Iacobelli, ha visto una significativa partecipazione dei detenuti, coinvolti attivamente con numerose domande e riflessioni.
Relatori dell’incontro sono stati il prof. Bruno Cacopardo, Direttore dell’UOC Malattie Infettive dell’ARNAS Garibaldi di Catania, la dott.ssa Antonella Di Rosolini, infettivologa ed ex primario presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, la dott.ssa Amanda Succi, responsabile del progetto, e il dott. Francesco Santocono, dirigente per la comunicazione dell’ARNAS Garibaldi e autore del cortometraggio “Io e Freddie: una specie di magia”, proiettato durante l’incontro per approfondire in maniera emotiva ed efficace il tema dell’HIV.
“Un incontro toccante e di grande valore – ha dichiarato l’assessore Giovanni Iacono – in un momento in cui, soprattutto tra i giovani, si registra un aumento esponenziale di malattie infettive sessualmente trasmesse, come sifilide, gonorrea, clamidia e HIV. Proseguiremo il nostro impegno portando la prevenzione anche nelle scuole superiori”.
Durante il seminario, i relatori hanno approfondito le modalità di trasmissione e le strategie di prevenzione di malattie come HIV, epatiti virali, papilloma virus, sifilide e gonorrea.
Un’occasione importante per fornire strumenti conoscitivi fondamentali in un contesto, come quello penitenziario, in cui le malattie infettive risultano significativamente più diffuse rispetto alla popolazione generale.
Secondo recenti studi, infatti, fino a un detenuto su tre potrebbe non essere consapevole del proprio stato di salute, e la prevalenza di alcune infezioni può arrivare fino a dieci volte quella riscontrata fuori dagli istituti penitenziari. Tuttavia, la progressiva normalizzazione dell’HIV e di altre patologie infettive non è ancora accompagnata da una piena consapevolezza scientifica, lasciando spazio a timori infondati e a pericolosi pregiudizi.
Per questo motivo, progetti come “Educare alla salute” risultano fondamentali nel promuovere una cultura della prevenzione, della conoscenza e del rispetto, all’interno e all’esterno delle mura carcerarie. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno reso possibile l’evento, contribuendo alla sua riuscita.