Buone notizie per chi ha debiti con il Fisco: la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali dovrebbe trovare spazio nella prossima Legge di Bilancio 2026. Questa nuova sanatoria, fortemente promossa dalla Lega e sostenuta dalle altre forze di maggioranza, punta a offrire ai contribuenti la possibilità di estinguere definitivamente i propri debiti, pagando solo l’importo originario, senza sanzioni e interessi.
Nonostante le critiche delle opposizioni, che la vedono come un premio per chi non ha versato il dovuto, il governo intende andare avanti con l’iniziativa. L’obiettivo è aiutare chi si trova in reale difficoltà economica e, al contempo, garantire nuovo gettito alle casse pubbliche, recuperando crediti che altrimenti resterebbero inesigibili.
Rottamazione Quinquies: le novità
Le modalità per accedere alla nuova rottamazione dovrebbero rimanere simili alle versioni precedenti: sarà necessario inviare la richiesta di adesione all’Agenzia delle Entrate e attendere la comunicazione delle somme dovute e del piano di pagamento.
Le principali novità riguardano la dilazione e la decadenza:
- Il debito potrà essere versato in un’unica soluzione o dilazionato fino a un massimo di 120 rate in 10 anni.
- La decadenza dalla sanatoria non scatterà più dopo un ritardo di soli 5 giorni su un versamento, ma solo dopo aver saltato 8 rate, anche non consecutive. Questo offre una maggiore flessibilità ai contribuenti in difficoltà.
Bacino dei debiti e inclusione nella Legge di Bilancio 2026
Il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha confermato che la maggioranza sta cercando di reperire le coperture necessarie per inserire la misura nella prossima Manovra. Si attende la relazione della commissione incaricata di analizzare il carico del “magazzino” del Fisco, ovvero i debiti pendenti dal 2000 al 2024, per stabilire quali saranno ammessi nella nuova sanatoria.
Nelle intenzioni del Governo, c’è la volontà di riuscire a riscuotere quasi la metà degli oltre 1,2 miliardi di euro di crediti pendenti. Il bacino dei debiti della rottamazione quinquies dovrebbe includere i carichi affidati alla riscossione tra l’inizio del 2000 e il 31 dicembre 2023.
La sfida più grande sarà limitare l’accesso alla rottamazione solo ai cittadini in effettiva difficoltà economica, escludendo i “furbetti” che tendono a non pagare in attesa di sanatorie.
Quali debiti rientrano nella Rottamazione Quinquies?
Come nelle precedenti edizioni, potranno essere rottamate:
- Cartelle di tributi locali
- Multe stradali
- Bollo auto
- Tributi erariali
È fondamentale ricordare, tuttavia, che non tutti i debiti potranno essere oggetto di definizione agevolata. Sono esclusi dalla rottamazione quinquies:
- Debiti già oggetto di altre definizioni agevolate (ad esempio, le cartelle in corso di pagamento con la rottamazione quater).
- Somme dovute per il recupero degli aiuti di Stato dichiarati illegittimi dall’Unione Europea.
- Crediti per danni erariali derivanti da condanne della Corte dei Conti.
- Multe e sanzioni che derivano da condanne penali.
La rottamazione quinquies si presenta come un importante strumento di alleggerimento per i contribuenti e un’opportunità per le casse statali di recuperare gettito da crediti altrimenti di difficile esigibilità.