Ragusa – È attivo il nuovo progetto di telemonitoraggio domiciliare per i pazienti affetti da BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), promosso dal Servizio territoriale di Pneumologia dell’ASP di Ragusa. L’iniziativa punta limitare il declino della funzione respiratoria e ridurre le ospedalizzazioni e gli accessi impropri al Pronto soccorso, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Attualmente sono 26 quelli selezionati e inseriti nel programma, che si avvale di un’innovativa tecnologia di misurazione: la tecnica delle oscillazioni forzate (FOT – Forced Oscillation Technique).
Si tratta di un sistema semplice, continuo e non invasivo per monitorare a domicilio la funzione respiratoria. Il dispositivo analizza la risposta del sistema respiratorio a stimoli di pressione esterni, permettendo di rilevare precocemente ostruzioni bronchiali e variazioni significative della funzione polmonare. Cuore del sistema è un’interfaccia visiva a tre colori, che consente di segnalare in modo immediato eventuali acutizzazioni della malattia. In base al livello di allerta, si attiva un network che coinvolge infermieri (per l’esecuzione di emogasanalisi e la somministrazione della terapia), tecnici (per il monitoraggio continuo della saturazione e l’adattamento del sistema) e medici di medicina generale e specialisti, che possono intervenire con valutazioni terapeutiche e spirometrie domiciliari.
Il coordinamento tecnico del progetto è affidato a Massimo Iacono, direttore dell’U.O.C. Servizio informatico e Transizione digitale dell’ASP di Ragusa. La responsabilità scientifica è in capo al dottor Enzo Cannata, pneumologo, in collaborazione con il collega dottor Carlo Chessari. Questo modello di assistenza territoriale integrata, premiato nel maggio 2024 nell’ambito del bando AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri), è stato inoltre presentato durante l’ultima edizione di “Expomedicina – Salone dell’Innovazione Tecnologica in Sanità”, tenutasi a Catania lo scorso ottobre.
“In un momento di profonda trasformazione del sistema sanitario – dice il Direttore generale dell’ASP, Giuseppe Drago – iniziative come questa rappresentano una concreta attuazione del DM 77, che promuove nuovi modelli organizzativi centrati sulla prossimità e sulla presa in carico dei pazienti a domicilio. È su questo terreno che si gioca la sfida della sanità del futuro: intercettare il bisogno prima che diventi emergenza, curare dove è più giusto e sostenibile farlo”.