Per ottenere il nuovo bonus auto fino a 13.500 euro, sarà necessario non vendere il veicolo acquistato per almeno un anno. Questo vincolo si applica anche alle società, enti o fondazioni acquirenti, che potranno usufruire degli sconti solo per auto green o ibride, escludendo quelle a benzina poco inquinanti. Questa condizione ricorda quanto già avvenuto in passato con l’ecobonus legato alla rottamazione e all’acquisto di vetture e moto.
Il testo del decreto, voluto dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, è pronto, ma l’entrata in vigore effettiva degli incentivi richiederà ancora un mese, in quanto deve essere approvato dalla Corte dei conti e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo, Invitalia dovrà aggiornare la piattaforma web su cui le concessionarie potranno prenotare l’importo che sarà poi riconosciuto al cliente finale. Complessivamente, sono in gioco quasi 1 miliardo di euro, con aiuti anche per furgoni e minibus.
Tra le disposizioni del decreto, emerge l’obbligo per chi acquista moto nuove di dimostrare di essere proprietario del veicolo vecchio da rottamare (o che un familiare convivente lo sia) da almeno un anno.
Nel frattempo, rimangono in vigore solo i vecchi incentivi fino a 5.000 euro. Con i nuovi sconti, si prevede l’acquisto di 80-100.000 auto nuove, principalmente modelli attualmente in produzione in Italia, come la Panda, la 500 elettrica e i modelli plug-in.
L’avvio degli incentivi è cruciale anche per il buon esito dei tavoli su Stellantis. L’amministratore delegato Tavares ha espresso più volte la sua preoccupazione per la lentezza del governo nel questo processo. Tuttavia, i tavoli sul futuro degli stabilimenti Stellantis non hanno ancora portato risultati significativi. In particolare, il destino dello stabilimento di Mirafiori a Torino rimane legato alla 500 elettrica. Tuttavia, le richieste di un modello aggiuntivo da parte dei sindacati e di altri interlocutori indicano preoccupazioni sul mercato e sulla capacità di produzione.
Gli enti locali e il ministro Urso richiedono che a Mirafiori vengano prodotte almeno 200.000 vetture e chiedono un modello di auto competitivo per garantire la continuità occupazionale. Tuttavia, dal recente incontro, i sindacati non hanno ricevuto garanzie concrete e la Fiom ha ricordato il prossimo sciopero unitario a Torino del 12 aprile.