Settimana molto intensa nella nostra città dal punto di vista politico-amministrativo, in cui poco spazio hanno avuto le segnalazioni varie che riguardano da vicino la vivibilità di un territorio comunale. Vediamole insieme Il deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale, a proposito dell’apertura a giorni alterni dell’ufficio postale di Ragusa Ibla, assicura “ho già chiesto ai vertici di Poste Italiane di riportare il servizio a pieno regime”. Dipasquale ha infatti constatato che la riduzione della piena funzionalità o la definitiva chiusura al pubblico di molti uffici postali, in piena emergenza sanitaria, provoca negli altri lunghe file e assembramenti particolarmente pericolosi per i molti soggetti anziani obbligati ad attendere spesso in strada, in piedi ed esposti alle intemperie. Il capogruppo democratico al Comune di Ragusa, Mario Chiavola ha invece segnalato l’azione di vandali al belvedere del Carmine, nelle grotte naturali che sorgono lungo le scale che dalla suddetta piazza conducono sino a largo San Paolo, a Ibla (le stesse, se la memoria non ci inganna, dove qualche anno fa fu organizzato un bel presepe vivente).
Chiavola ritiene pertanto che sia necessario il potenziamento della videosorveglianza in quanto “alcuni incivili non tengono minimamente in considerazione quello che è il benessere collettivo” e si augura che “sulla base delle azioni condotte dalle forze dell’ordine, queste persone possano essere individuate affinché rispondano dei loro atti censurabili”. Da parte sua il consigliere comunale Gianni Iurato, della Lista civica “Ragusa Prossima”, da attento cultore della storia e delle tradizioni locali, è riuscito a ‘scovare’ due ‘fiuredde’ dipinte a colori nelle campagne del ragusano. Entusiasta per il ritorvamento, Iurato spiega “due vere e proprie opere d’arte rurali, all’interno dei pilastri che delimitano un cancello, due dipinti a colori raffiguranti la presentazione di Gesù al Tempio e il battesimo di Gesù. Ho avuto modo di notare, tra l’altro, la perizia cromatica con cui queste opere sono state dipinte e che ci dicono molto sul tipo di cultura che animava tale simbolo della devozione popolare. Sono numerose le fiuredde presenti nel centro abitato ma anche quelle, come abbiamo appurato, che si trovano in zone rurali”. Il consigliere lancia dunque al Comune la proposta di “recuperare e valorizzare le numerose fiuredde presenti nella nostra città.
Sono la testimonianza di una devozione popolare che rappresenta l’identità del nostro popolo e che potrebbero costituire il filo ideale per il rilancio di percorsi tesi a mettere ulteriormente in rilievo i nostri beni architettonici”. Ed infine alcune segnalazioni riguardanti Ragusa Ibla, da parte del Comibleo, Comitato Spontaneo di Volontariato Ibleo. Riguardano le condizioni di degrado in cui versa il giardino ibleo, preso di mira, dopo lavori di riqualificazione di alcuni siti, dai graffitari, i lavori “per rendere compatibile il grande contenitore d’acqua esistente nel cuore del Giardino con il termine vasca così come eravamo abituati tempo fa”. Rimanendo sempre in tema di giardino ibleo, il comitato spontaneo segnala “l’area in cui sorgono i servizi igienici e, più in generale, tutta la zona più nuova è malmessa. Transenne e fettucce impediscono la fruizione delle passerelle soprastanti, quelle delimitate dalle ringhiere in vetro per intenderci, per non parlare dei danneggiamenti causati dai vandali. Alcune lampade, invece, nella parte che si affaccia sulla sottostante vallata, mancano del tutto per non parlare del generale stato di abbandono che si respira. Riteniamo che da almeno dieci anni non siano effettuate opere adeguate di manutenzione. Se fossero state predisposte, si sarebbero risparmiati danni pesanti.
Quindi, per ora, è tutto fermo. Al di là del recupero della balaustra che era caduta e del ripristino della vasca, che però non è stato ancora completato, ci si sta limitando, allo stato, ad effettuare degli interventi sul verde, con azioni di scerbatura e sistemazione delle bordure delle aiuole. Per il resto, null’altro. Troppo poco, insomma, per garantire l’opportuno decoro in uno dei siti che dovrebbe essere coltivato come il fiore all’occhiello dell’intera città”. Il comitato segnala poi la questione “degli inediti segnali stradali che minacciano la rimozione dei veicoli a chi parcheggia negli stalli senza essere in possesso di adeguati pass. Nel merito Comibleo chiede “se questi cartelli sono a norma e le ragioni per cui gli stessi non recano il marchio autorizzativo del Codice della strada a differenza di quanto accade negli altri. Inoltre, sarebbe interessante comprendere le ragioni per cui, pur trattandosi di analogo centro storico e quindi zona A e B1, questi cartelli siano apparsi soltanto a Ibla e non già in altre zone di Ragusa superiore. Un’anomalia che non ci sappiamo spiegare e che, forse, rendono questi cartelli non a norma.
Chiediamo, comunque, spiegazioni all’amministrazione”. Infine il comitato reitera ancora una volta la richiesta di installare la videosorveglianza nel giardino ibleo per scoraggiare i malintenzionati. (da.di.)